Uscirà in primavera il nuovo romanzo di Giuseppe Naretto, il rivarolese che ha visto un sogno concretizzarsi quasi per caso. Sì perché la passione di scrivere l’ha avuta da sempre, ma nel corso dell’anno appena passato una grande casa editrice, quale Ponte alle Grazie, si è accorta di lui. Infatti, “Notti di guardia”, romanzo già pubblicato con un piccolo editore è entrato di diritto nel catalogo dell’editore milanese come il prossimo libro, “L’orizzonte capovolto”, che verrà distribuito nelle librerie a partire da aprile. «Ho sempre voluto fare lo scrittore, ma se non fosse stato per un corso di scenggiatura teatrale non avrei, forse, fatto il salto di qualità nella mia scrittura – dice Giuseppe Naretto – Dopo aver scritto “Notti di guardia”, quasi per caso, ho incontrato quella che è la mia attuale agente letteraria ed è stata lei a credere in me e a farmi giungere all’editore milanese». Il primo di una trilogia che Naretto ha in mente, “Notti di guardia”, racconta la storia di Massimo Dighera, medico che lavora nel reparto di rianimazione in ospedale, il ricovero di Aldo Martinez, vittima di un incidente stradale, scatena in lui la voglia, di districare alcune misteri che avvolgono la vita del paziente. La storia, quindi, si dipana fra i corridoi di un ospedale, ambiente che Naretto conosce bene: «Lavoro nel reparto di terapia intensiva, ma il plot del romanzo è completamente inventato, la storia non è mai accaduta – precisa Naretto – tuttavia Dighera si muove, lavora, riflette con il mio modo di vedere le cose, l’ospedale è visto attraverso di me e i colleghi o le storie sono quelle che viviamo nella quotidianità ospedaliera». Lettore disordinato come ama definirsi, appassionato di montagna e dello sport, Giuseppe Naretto sta già pensando alla trama del prossimo romanzo: «Al momento è ancora tutto nebuloso, ma un’idea in mente ce l’ho già, voglio però vedere come vanno i primi due romanzi, quale sarà la risposta del pubblico». La prossima presentazione sarà il 2 febbraio a Torino, a introdurre “Notti di guardia”, oltre all’autore, sarà la penna torinese Alessandro Perissinotto.
Giuseppe Naretto: dalle corsie d’ospedale all’editoria il passo è breve