COASSOLO — Si è spento sabato scorso, a 84 anni, nell’abitazione di S. Pietro, Nanni Savant Aleina. Nel corso della sua vita ha sempre coltivato i valori più autentici dell’amicizia. Non stupisce, quindi, che lunedì pomeriggio, alle esequie, molti tra amici e concittadini, gli abbiano voluto dimostrare affetto e gratitudine, stringendosi al dolore della moglie Maria Teresa, del figlio Walter e di tutti i familiari. Ad accompagnarlo nell’ultimo viaggio anche le delegazioni delle sezioni Anpi di Ciriè, Corio, Lanzo, Leinì, Mathi, Mezzenile, Nole, San Francesco, San Maurizio e Traves, perché la Resistenza fu sempre parte attiva della sua vita, insieme alla passione per la musica, e la segnò fin da quando aveva 15 anni. A quell’età si era poco più di una mascotte. Invece, lui si era conquistata la fiducia dei “ribelli” adulti per l’abilità nel riparare le armi. Così divenne l’armiere della 46a Brigata Garibaldi “Massimo Vassallo”, la formazione guidata da Aldo Giardino. Da innumerevoli anni ne era diventato il portabandiera, tanto da essere identificato con quel glorioso vessillo.
I suoi giovani occhi, in particolare, avevano fotografato l’immane tragedia del Cudine e lo scempio alla frazione Vietti. Il suo nome è citato in numerose pubblicazioni. I suoi ricordi sono stati raccolti in parecchie video-interviste, tra cui: “Nanni mi ha raccontato”. E lui lo sapeva fare bene, con dovizia di particolari, ma, soprattutto, sapeva suscitare emozioni e sdegno per l’orrore nazifascista. Chi spiegherà ora ai ragazzi, con la stessa semplicità e passione, i valori racchiusi in quelle tragedie? Per questo, d’ora in avanti, chi salirà su queste montagne per conoscere la storia partigiana, non potrà fare a meno di parlare di Nanni.
Dopo la messa cocelebrata in suo omaggio, presso la chiesa di San Pietro, da don Giuseppe e don Pierino, un lungo corteo, l’ha accompagnato al cimitero. Qui Nanni, prima di essere tumulato nella tomba di famiglia, a pochi passi dal suo amatissimo comandante Aldo, ha ricevuto l’estremo saluto da parte di Giovanni Datta, coordinatore del Comitato zonale dell’Anpi, e della prof.ssa Elena Ala, mentre sul feretro veniva deposta la bandiera di combattimento della 46a Brigata e due fisarmonicisti della ditta Verde, dove Nanni insegnò musica per oltre 50 anni, gli dedicavano suggestive musiche partigiane. Secondo don Giuseppe: “Ora in cielo c’è un’artista in più!”. Sì, e con la fisarmonica suona “Bella ciao”.
Franco Brunetta
Addio al partigiano Nanni Savant