Era prevedibile che molti volpianesi presenziassero all’ultima messa celebrata da don Luca Cappiello ma forse, nemmeno lui, ne aspettava così tanti, tant’è che le porte della chiesa parrocchiale domenica 23 sono rimaste aperte, con la gente accalcata sul piazzale antistante.
Un saluto segnato da molte lacrime e dall’emozione, segno dell’attaccamento che i volpianesi hanno manifestato per questo giovane sacerdote giunto a Volpiano quattro anni fa e grazie al quale sono state riaperte le porte dell’oratorio San Giuseppe e hanno preso il via una serie di iniziative che hanno arricchito il tessuto cittadino.
Un giovane sacerdote, spesso anticonformista, ma che ha saputo farsi accettare e apprezzare: è stato lui stesso nell’omelia a raccontare il suo arrivo a Volpiano: «Si tratta di un Comune particolare, a prima vista chiuso, ma i volpianesi sono gente generosa, che danno tanto a chi ne ha bisogno e questi anni sono stati la dimostrazione. Magari storcono il naso quando gli si propone un’idea nuova, ma poi partecipano attivamente e sono contenti di poterlo fare, vedi l’esempio del presepe vivente – e ha poi continuato – vedo molte lacrime sui volti oggi, ma devono essere lacrime di gioia – in fondo se il vescovo Nosiglia mi ha chiesto di andare in un’altra parrocchia, dove c’è un forte bisogno, significa che ha apprezzato quanto fatto qui, grazie anche al vostro aiuto».
La parola è poi passata ai rappresentanti del Consiglio pastorale, a quelli del gruppo storico e al sindaco De Zuanne: «Volpiano è un paese generoso,ogni tanto bisogna tenere le camice con i colletti corti perché qualche colletto viene tagliato, ma se si è convinti delle proprie idee bisogna portarle avanti perché dopo si sarà soddisfatti e ci sarà giovamento anche per la comunità. Don Luca è arrivato qui dopo un appello dell’ex sindaco per avere un vice-parroco che portasse l’oratorio ad essere vivo e così è stato. Quello successo in questo lasso di tempo potrebbe essere riassunto nella frase che leggo su questo cartellone “volare si può”».
Gli animatori hanno voluto regalare al giovane sacerdote una bicicletta: «Ci sono momenti in cui la vita separa le persone perché capiscano quanto siano importanti uno per l’altro, come in questo caso».
E poi l’ultima parola al sacerdote: «Grazie a tutti: non ho salutato semplicemente l’oratorio o la parrocchia ma tanti amici, una comunità, una famiglia. Proseguite quanto fatto con me anche con don Claudio Bertero, in modo che tutto ciò non vada perso e se passate in San Salvario siete invitati a prendere un caffè» ha concluso con la voce rotta dall’emozione.
Domenica 30 settembre, invece, sarà la volta di don Carlo Castagneri, anch’egli pronto a lasciare la parrocchia di Volpiano. Alle 10 ci sarà il tradizionale saluto in chiesa parrocchiale, mentre alle 11 verrà celebrata la messa presso il padiglione del Borgo San Michele al termine del quale verrà servito un rinfresco per salutare il sacerdote.
Il nuovo parroco don Claudio Bertero prenderà servizio in paese il 21 ottobre ma ha già avuto degli incontri con gli animatori e il consiglio pastorale per analizzare quanto fatto in questi anni e garantire una sorta di continuità delle attività proposte.
Volpiano saluta e abbraccia don Luca