“Tributo a Ivan Graziani” è il titolo della compilation venduta questo mese insieme al mensile XL e che nelle prossime settimane sarà disponibile anche nei negozi di dischi. Un progetto ideato e coordinato da Filippo Graziani, figlio del grande cantautore e chitarrista abruzzese scomparso 15 anni fa.
«Girando l’Italia con Viaggi e Intemperie, il tour dedicato alle canzoni di mio padre, mi sono reso conto sul campo dell’impronta che ha lasciato nei cuori della gente e negli addetti ai lavori della musica – spiega il figlio di Graziani – Con il passare del tempo è cresciuta in me la voglia di riunire quegli artisti per i quali nutro un profondo rispetto e che ero sicuro avrebbero lasciato la loro impronta». All’appello rispondono alcuni dei più importanti nomi della scena rock nazionale, fra cui Marlene Kuntz, Simone Cristicchi, Cristina Donà, Tre allegri Ragazzi Morti, Raiz, Roy Paci… E insieme a loro anche due affermate realtà del panorama rock torinese: i Linea 77, gruppo neometal nato a Venaria nel 1993 e i Titor, in cui milita, in veste di cantante e frontman, Sabino Pace, per sei anni direttore artistico del Taurus di Ciriè. I Linea 77 partecipano alla compilation con una rivisitazione de “I metallari”, che “sono sempre innamorati e condannati a ricucirsi da soli, come antichi guerrieri”; una canzone tratta da Ivangarage del 1989, con il quale Graziani, dopo un periodo non troppo ispirato, riemerge con un album “duro”, con arrangiamenti semplici, un ritorno alle sue origini musicali. Ai Titor spetta il compito di chiudere la raccolta, con la dodicesima traccia, che ripropone un’inattesa cover di “Motocross”, già presente nel recente album Rock is Back. Motocross fa parte dell’LP “I lupi” del 1977, uno degli album più riusciti dell’artista di Teramo, che ne sancì la consacrazione nel circuito rock nazionale. Ma i Titor reinterpretano, a modo loro, musica e testo: “Un giro in motocross per assaporare ancora il gusto della libertà, per ingoiare orgogliosamente la rabbia di tanti tradimenti ricevuti e giustificare i tanti inferti, al di là di qualsiasi ipocrisia e morale.”
Ma com’è nata l’idea di omaggiare Graziani nel vostro disco?
«Il principale fan di Ivan Graziani, nei Titor, sono proprio io, fin dall’infanzia – racconta Sabino Pace – Gli altri membri del gruppo però ben lo conoscono e apprezzano da sempre. Avevamo un forte desiderio di omaggiare la storia del rock italiano in qualche maniera, perchè ad essa sentiamo di appartenere (con tutti i “distinguo” del caso, ovviamente) con il nostro dna musicale. Dopo una nottata passata a “scambiarci” ascolti via mp3 di un’infinità di brani, infine siamo rimasti folgorati da questa meno conosciuta canzone del rocker. È un brano del ’77, ed il testo è incredibilmente punk! Quando Dade, produttore dell’etichetta Inri, l’ha ascoltato era convinto fosse un brano nostro e ha detto che era il testo più “Sabino” di tutto il disco. Devo dire che è una delle canzoni dell’album che preferisco e che mi piace maggiormente suonare dal vivo. Secondo me può influenzare molto le nostre future scelte di sonorità…».
Anche i Linea 77 e Titor offrono il loro omaggio a Ivan Graziani