Aveva fatto una rapina in una farmacia di Torino indossando una felpa con l’immagine di Diabolik; è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Venaria, con un complice, per i numeri dell’auto usata per la fuga, presi da un testimone. Giuseppe Leccese, 42 anni, panettiere di Torino, e Alessandro Moi, 29 anni, autotrasportatore di Leinì, avevano chiesto il veicolo in prestito all’ex fidanzata di quest’ultimo, estranea ai fatti. Tutto è avvenuto lunedì 4 giugno quando un uomo che indossa la felpa Diabolik e impugna una pistola a tamburo, entra nella farmacia dei “Santi Angeli Custodi” di corso Vercelli, a Torino. Il bandito si fa consegnare circa 820 euro in contanti e poi scappa. Salta a bordo di una Chevrolet Matiz di colore bianco. L’utilitaria sgomma via e fa perdere le tracce. Qualcuno riesce ad annotare i numeri di targa. La centrale operativa del 112 dirama subito le ricerche. Ma la macchina risulta “pulita”. Appartiene ad una ragazza che non ha mai avuto guai con la giustizia. I militari decidono comunque di perquisire l’appartamento della giovane. L’intuizione è giusta. Trovano quattro cartucce per una pistola a salve e altri indizi che fanno risalire al Moi. Quest’ultimo viene fermato intorno alle 13,25 in strada Cuorgnè, a Caselle. È sempre al volante della Matiz. Nel cofano i militari recuperano e gli occhiali da sole indossati dal rapinatore al momento del colpo. L’auto viene subito sequestrata. Un’ora più tardi un’altra pattuglia dei carabinieri, comandati dal maresciallo Ivan Pira, intercetta Giuseppe Leccese davanti alla stazione di Porta Susa. Il panettiere, che ha diversi precedenti penali, viene perquisito in strada. Indosso gli investigatori gli trovano un coltello a serramanico, circa 250 euro e pochi grammi di haschis. Basta per far scattare l’arresto. Attanagliato dal rimorso Moi indica ai carabinieri dove i due hanno nascosto la pistola a tamburo. È nel cortile della ditta Telem di Leinì, dove spunta anche la felpa nera di Diabolik, indossata durante l’assalto alla farmacia. Ora gli inquirenti vogliono capire se la coppia di banditi possa aver già colpito altre volte in zona o a Torino. Non sarebbe infatti la prima volta che, nei filmati di telecamere, viene immortalato Diabolik. Manca solo Eva Kant.
Arrestato il “Diabolik” delle rapine