LANZO — I 25 Comuni che compongono la Comunità montana Valli di Lanzo Ceronda e Casternone inoltreranno ricorso al Tar per cercare di ribaltare la decisione del piano sanitario regionale che ha classificato l’ex Mauriziano di Lanzo come “ospedale da riconvertire”, invece che come “ospedale di territorio”. Gli amministratori si sono incontrati con l’avvocato Paolo Scaparone per definire bene i dettagli del ricorso che deve necessariamente essere presentato entro il prossimo 11 giugno. Quello che porranno al centro del documento i politici delle Valli di Lanzo è molto chiaro. Innanzitutto verranno messi in discussione i criteri con i quali si è arrivati alla scelta di “retrocedere” il polo sanitario di località Oviglia. Poi si punterà molto sull’importanza della sinergia che, da sempre, si è instaurata tra la struttura di Lanzo e l’ospedale di Ciriè. «Quello che non riusciamo a capire è perché dei centri come Cuorgnè e Susa siano stati mantenuti e noi, con 130 posti letto, in una struttura nuova dobbiamo essere riconvertiti – spiega Sergio Geninatti Togli, l’assessore alla Sanità del Comune di Lanzo – non accettiamo che l’ex Mauriziano venga declasstao, ridimensionato e o si trasformi in una rsa. Questo deve essere chiaro fin da subito».
Già un mese fa gli amministratori locali avevano chiesto all’assessore regionale alla Sanità Paolo Monferino, di rivedere la decisione. La risposta fu chiara: «Non cambio idea». Il ricorso al Tar sarà irrobustito anche dalla 20mila che il Comitato, nato per la salvaguardia dell’ospedale, ha raccolto in questi mesi tra la popolazione. «Io sono abbastanza ottimista – dice ancora Geninatti Togli – perché è fuori dubbio l’importanza dell’ex Mauriziano. Perché se verrà ridimensionato Ciriè scoppierà». Intanto, nei giorni scorsi, il nuovo direttore generale dell’Asl To4, Flavio Boraso, ha incontrato i primari dei reparti.
Ricorso al tar contro il “declassamento”