BALME — “Verso la cima della Bessanese”: è questo il titolo del film che verrà girato nel prossimo mese di luglio e che vedrà come protagonista la montagna-simbolo della Val d’Ala.
L’idea nasce dall’iniziativa di Daniele D’Elia, giovane sacerdote pugliese, appassionato di fotografia e di alpinismo. È proprio lui, autore del soggetto e della sceneggiatura, a svelare i particolari della pellicola: «È la mia prima esperienza cinematografica, ma mi considero abbastanza esperto di questi territori d’alta quota, che frequento ormai da 20 anni. Dopo aver viaggiato a lungo tra le Alpi, il paesaggio delle Valli di Lanzo, intriso dalla bellezza di una natura selvaggia non contaminata dall’uomo, è quello che più ha lasciato il segno. Per questo ho deciso di raccontare quella simbiosi antica tra l’alpe e l’uomo. Il film è un invito a immergersi nella natura per lasciarsi addomesticare da un ambiente severo con l’essere umano, ma in grado di impartirgli preziose lezioni, anche spirituali».
Don Daniele non nega qualche particolare relativo alla sinossi: «Si racconta di un gruppo di giovani, accompagnato da una guida spirituale, che intraprende un trekking attraverso valichi d’alta quota, fino a giungere sulla cima della Bessanese. Le dinamiche del cammino portano uno dei ragazzi, esperto d’alpinismo, ad avere un rapporto conflittuale con un’altro più giovane. Lo scontro si risolverà una volta costretti alla collaborazione, in quello che si rivelerà essere un percorso ostico e impervio. Interviste, dialoghi e fotografie, compongono un diario di viaggio, intriso di insegnamenti. Le riprese di quei giorni, molti anni dopo, rispuntano fuori in occasione dell’incontro, in una chiesa di montagna, tra la guida spirituale e uno dei ragazzi, oramai cresciuto».
Il cast è composto prevalentemente da ragazzi giovanissimi, che praticano alpinismo e arrampicata sportiva i quali, con i componenti della troupe, daranno volto a personaggi variegati, con stile autobiografico, per raccontare diversi tipi di approccio all’ambiente montano. La storia non è inventata, ma frutto di una raccolta paziente dei loro stati d’animo e delle loro esperienze, per mano degli autori, come nella tradizione del cinema neorealista.
«Il regista Nicola Formicola- continua D’Elia- intende avvalersi per il suo lavoro di particolari droni elettrici, piccoli elicotteri in grado di volare ad alta quota, utili per le riprese aeree e i grandi piani cinematografici, per fotografare e raccontare il territorio». Il documentario sarà distribuito in digitale e parteciperà a concorsi e festival, oltre che all’editoria attraverso la rivista Alp Magazine e l’editore Vivalda specializzato nel settore.
Il casting è ancora aperto, così come l’accoglienza di proposte di contributi, da privati ed enti pubblici (info alla e-mail trekkadv@gmail.com). Un bel progetto per “un viaggio emozionante tra le Alpi Graie”, come recita il sottotitolo del film.
Le montagne di Balme in un film