Claudio Gentile e Luca Zilio abitano ai Prati di Villanova. Il primo è diplomato tecnico dell’automobile, il secondo si sta per laureare in Ingegneria meccanica al Politecnico di Torino.
Il 2 aprile hanno depositato all’Ufficio brevetti un progetto che giudicano molto promettente: si tratta di un innovativo sistema di distribuzione per i motori a combustione interna. «È un sistema non tradizionale che fa a meno delle valvole a fungo», spiega Claudio, che nel 1991 ebbe la prima intuizione sul problema, davanti ai limiti tecnici che il sistema tradizionale ha dimostrato, «soprattutto se spinto all’estremo come accade con le auto da corsa». Per diversi anni non se ne fece niente, finché nel 2007, davanti a una rivista di motociclismo, l’idea riprese vita coinvolgendo anche Luca. «Finora – spiegano i due ragazzi – abbiamo condotto solo simulazioni virtuali del nuovo tipo di motore, non avendo i capitali per realizzare un prototipo, ma i risultati sono interessanti».
Il nuovo sistema di distribuzione – applicabile a tutti i tipi di motori a combustione interna, due o quattro tempi, dalle navi ai motocicli – potrebbe portare a una riduzione dei consumi, a maggiore semplicità costruttiva, a minore peso e ingombro verticale del motore; quest’ultimo vantaggio potrebbe, secondo i due villanovesi, avere positive applicazioni soprattutto per i motocicli e in aeronautica.
«Ora speriamo di trovare enti o soggetti interessanti allo sviluppo del progetto», dice Claudio. Luca, da parte sua, sta preparando una parte della sua tesi triennale proprio sul nuovo sistema di distribuzione e non è escluso che il Politecnico possa essere interessato al brevetto.
Ma chi sono, nel dettaglio, i due “inventori” di Villanova? Claudio Gentile si è diplomato all’istituto professionale “Dalmazio Birago” di Torino e si porta fin da ragazzo una grande passione per la meccanica e per i motori. «Ho imparato molte cose da autodidatta», afferma. Com’è naturale, è appassionato di moto, ma coltiva anche l’interesse per la lettura, di qualunque genere. Sul brevetto si dice soddisfatto: «Da piccolo mi son sempre visto inventore. Devo a Luca, che ha creduto in me, lo sviluppo del progetto».
Luca Zilio, che di Claudio è cognato, ha studiato come perito meccanico a Torino presso l’istituto “Amedeo Avogadro”. Appassionato di sport e di meccanica, «mi piace dedicarmi ai calcoli, disegni e progetti di organi meccanici». Entrambi si aspettano molto da questo brevetto. «Avere un riscontro dopo vent’anni di studi, ripensamenti e notti passate a studiare non sarebbe male», confessa Claudio. E Luca aggiunge: «Sarebbe fantastico giungere al termine e poter guidare una moto equipaggiata da questo motore; vedere la trasformazione di tutti quei calcoli, quei disegni e quelle prove in un qualcosa di reale, funzionante ed efficiente».
Genialità ai piedi dei monti