Senza stipendio da 6 mesi, venerdì 6 aprile, i lavoratori della Industria Costruzioni di Volpiano, per protesta, sono usciti dai capannoni dell’azienda in via Brandizzo e hanno incrociato le braccia: da grossa realtà edile specializzata nelle escavazioni e movimento terra da 50 anni sul territorio (l’azienda occupa circa 160 persone) e abituata a grandi appalti, ad ennesima ditta finita nelle spire della crisi economica.
Le rappresentanze sindacali hanno incontrato la proprietà, con cui hanno avuto una lunga riunione. Il problema di fondo sarebbe quello della liquidità. Le commesse ci sarebbero pure e solo un mese fa sono stati assunti nuovi lavoratori, ma l’ultimo “no” delle banche avrebbe fatto precipitare la situazione.Da parte sua, l’azienda volpianese, spesso impegnata in appalti pubblici per conto di Regione, Smat, Autostrade, Enel e Italgas, vanterebbe crediti che però, come sempre più soventemente capita, sono “bloccati” dalle lungaggini burocratiche e dalle difficoltà economiche che ostacolano i pagamenti da parte del settore pubblico.
«È un momento delicato – ha commentato il sindacalista Franco Milanesio della Filca Cisl -ci riserviamo di fornire dettagli più precisi sulla vicenda dopo l’incontro di martedì. Quel che è certo è che la decisione dei lavoratori è arrivata dopo un lungo periodo di sofferenza, dove hanno dimostrato grande responsabilità e senso del lavoro. La reazione dell’altro giorno è umanamente comprensibile, si apettavano lo sblocco della situazione e quindi degli stipendi per questa settimana». Ma così non è stato.
Le parti, che alcune settimane fa si erano incontrate al cospetto dell’assessorato regionale al Lavoro guidato da Claudia Porchietto, hanno deciso di riaggiornarsi dopo le festività, con un incontro fissato per martedì 10 marzo.
Antonello Micali e Federica Furbatto