È una vicenda squallida che ha come sfondo un palazzo di Leinì e i giardini che si allargano sotto i balconi. Lì un 50enne e una tredicenne portano a spasso i cani. Si salutano, si scambiano qualche parola. Entrambi amano gli animali e lui è un grande appassionato di razze canine, almeno è quello che fa credere alla ragazzina. Lei resta affascinata dai suoi racconti. Un giorno lui la invita a salire nel suo alloggio: «Così i cani giocano un po’ insieme e noi possiamo parlare seduti su un divano». Lei accetta entusiasta. Poi, in casa, capita quello che mai immaginerebbe.
Da quel momento le paure e l’angoscia per quello che le era successo lei le raccontava, chiusa in camera, solo al suo orsetto di peluche. Intanto, fuori dalla porta, la mamma ascoltava, in silenzio, insospettita dal comportamento quantomeno “strano” della figlia. Un giorno, la donna ha spalancato la porta: «È tutto vero?». Lei è scoppiata in lacrime. E ha ammesso che il vicino, dopo averla attirata nel suo alloggio con una scusa, l’aveva baciata, abbracciata e palpata.
L’uomo è stato arrestato per violenza sessuale aggravata su ordine del gip Eleonora Montserrat Pappalettera, che ha accolto la richiesta del pm Alessandra Provazza. Lui, un operaio rimasto senza lavoro, sposato con due figli e qualche precedente per il consumo di sostanze stupefacenti, ha ammesso l’amicizia con la minore: «Ma non ho mai toccato la ragazzina con un dito, mi dovete credere», ha detto agli inquirenti. La storia, però, è molto più articolata. E non si limiterebbe solo all’ultima minore. Il cinquantenne era già stato denunciato un anno fa per stalking da un’altra donna. Un’amica della tredicenne poi, una studentessa di 19 anni, ha sostenuto poi di avere avuto da parte dell’uomo le stesse attenzioni: «Ma non ho detto niente perché volevo solo dimenticare». E anche questa volta lui aveva detto alla ragazzina: «Mi raccomando non dire nulla ai tuoi». Così lei sprofonda nell’angoscia. Improvvisamente non ha più voglia di scendere nei giardinetti con il suo pincher. Quando riceve degli sms sul telefonino si agita e corre a chiudersi in camera. Fino a quando la madre non capisce tutto e decide di avvertire i carabinieri che sottopongono la minore ad una perizia medica, per fugare ogni dubbio. È negativa, per fortuna. Così spuntano la denuncia per stalking di un’altra donna nei confronti del 50enne, accusato di farle sempre “la posta” davanti a casa e di mostrarsi a lei in mutande. E poi il racconto dell’amica dell’ultima vittima. Tutte abitano nella stessa palazzina e si conoscono, almeno di vista. C’è quanto basta perché i magistrati decidano che l’uomo adesso deve finire in cella.
Molestava le vicine di casa, in cella