Si è discusso più volte, in passato, dell’utilità delle telecamere, del sistema di videosorveglianza che monitora alcuni edifici pubblici. Anche in Consiglio comunale le interrogazioni sull’effettiva utilità del sistema, e della sua capacità di individuare, per poi sanzionare, i responsabili di atti vandalici, non erano mancate.
L’Amministrazione, dal canto suo, sotto questo aspetto ha sempre tenuto un basso profilo: individuare e multare senza dare troppa enfasi alla cosa. Anche se qualche episodio merita di essere raccontato. Come quello accaduto pochissimi giorni fa, proprio nel cortile del municipio.
A documentare il tutto, la telecamera che riprende proprio l’accesso al palazzo comunale. Grazi ai cui fotogrammi si vede distintamente l’accaduto: una persona entra nel cortile. Si guarda attorno. Poi per un paio di minuti scompare. Forse entra in municipio, forse accede a qualche ufficio. Una manciata di secondi dopo eccolo di nuovo al centro dell’inquadratura: si guarda di nuovo attorno, a destra e a sinistra, questa volta con più circospezione. Poi, quando è sicuro di non essere visto da nessuno (purtroppo per lui non aveva tenuto conto delle telecamere) si avvicina all’auto della Polizia municipale e, con un atto che coloro che hanno visionato le immagini definiscono di estrema violenza e decisione, stacca di netto un tergicristallo. Poi si guarda ancora attorno e, quatto quatto, se ne va.
Come detto, l’episodio non sfugge alla telecamera. Il volto della persona viene inquadrato diverse volte: un rapido controllo permette di risalire, con una precisione quasi assoluta, alla sua identità.
E qui viene la sorpresa: la persone in questione non è un ragazzino in vena di bravate. Anzi. Le verifiche effettuate dalla Polizia municipale permettono di stabilire che si tratta si un uomo della classe del 1932. Un ottantenne, insomma. Che, probabilmente inviperito da qualche atteggiamento degli agenti, magari una multa ritenuta ingiusta, chissà, ha pensato bene di sfogare il suo disappunto in questo modo.
Il danno, ovviamente, è di lieve entità. Il tergicristallo è già stato riparato: «Questa vicenda, però, dimostra ancora una volta che il sistema funziona – conclude il sindaco, Emanuele De Zuanne – Così come le telecamere ci hanno permesso, in altre occasioni, di risalire ai responsabili di atto di teppismo, anche questa volta hanno fatto il loro dovere, permettendoci di identificare il responsabile di questa vicenda, per quanto limitata nella portata e nel danno».
Se il “vandalo” è del 1932: videosorveglianza inchioda 80enne