LANZO — Se non ci saranno altri imprevisti, entro la prossima estate, ci si potrà rituffare nella piscina di Lanzo. A quattordici anni dalla chiusura potrebbe essere la volta buona. Perché un gestore si è aggiudicato la gestione del complesso natatorio per i prossimi venti anni. È la società sportiva dilettantistica «Aquafitness» di Alpignano. Ma c’è un’importante novità. I dirigenti del gruppo sportivo hanno annunciato che non si limiteranno solo a seguire il nuoto libero e i corsi in acqua, destinati alle scuole e agli appassionati, ma investiranno sulla riabilitazione. Quindi avranno un occhio di riguardo per la terza età e per chi deve recuperare la mobilità compromessa da traumi o malattie. Nel progetto che hanno presentato per gestire la struttura è infatti prevista la realizzazione di una nuova vasca destinata proprio alla riabilitazione motoria, di una palestra medica attrezzata e di altri quattro locali destinati alla fisioterapia, per un investimento complessivo di poco inferiore ai 300mila euro. Soldi che si aggiungono ai circa 2 milioni di euro spesi per ristrutturare vasche, spogliatoi e intervenire radicalmente sulla struttura. Di questi ben 720mila sono stati garantiti dalla Comunità montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone mentre la Provincia e il Comune di Lanzo hanno messo la fetta rimanente accendendo mutui ventennali. «I responsabili dell’Aquafitness hanno deciso di scommettere sulla riabilitazione perché hanno molte richieste che vanno in quella direzione» – spiega Ernestina Assalto, il sindaco di Lanzo. Si cercherà anche di «catturare» il numero più alto di utenti anche perché – come, in passato, ha anche sottolineato l’assessore provinciale allo Sport, Gianfranco Porqueddu – l’impianto di Lanzo potrebbe sopportare un bacino molto più ampio dei 40mila potenziali nuotatori. Anche perché in zona è attiva la piscina di Ciriè, tra un po’ dovrebbe aprire i battenti quella di Robassomero e, in estate, sono raggiunte dagli utenti anche quelle scoperte di Cantoira, Viù e l’altra di Lanzo, proprio davanti a quella che, da 14 anni, è orfana di nuotatori. La società sportiva dilettantistica di Alpignano ha avuto la meglio sulla Fit Time di Borgaro. «Il Comune effettuerà degli interventi di arredo urbano – avverte l’assessore allo Sport di Lanzo, Giuseppe Vianzone – più che altro si tratta di migliorare l’area parcheggio e potenziare l’impianto di illuminazione, poi, speriamo si possa inaugurare questa piscina». È la fine di un’odissea iniziata nel 2004, quando era prevista la riapertura. Poi slittò al 2005. Niente. Intanto le due vasche si trasformarono in enormi catini coperti dalla polvere e pieni di detriti immersi in acqua stagnante. L’impianto del Polisportivo poi finì in mano ai vandali. Qualcuno tentò anche di appiccare il fuoco. «A metà marzo del 2008 il primo tuffo» – disse poi l’ex assessore allo Sport della Provincia, Patrizia Bugnano. Zero. Poi, nel 2010, dopo il sospirato appalto, l’ennesimo stop: amianto. Risultato: per riaprire la piscina ci sono voluti quattordici anni.
Piscina: fumata bianca dopo 14 anni