VENARIA REALE — L’ospedale di piazza dell’Annunziata è da riconvertire. Lo ha scritto l’assessore regionale alla Sanità Paolo Monferino, nell’emendamento al nuovo piano sanitario regionale. E fino qua, non è che sia una grande novità. Anche perché il polo venariese è sempre stato considerato oramai inadatto all’utenza, soprattutto per i vincoli architettonici che ingabbiano corsie e reparti.
Ma, a far infuriare il primo cittadino Giuseppe Catania, sono i servizi compensativi che erano stati promessi alla città. «Infatti, con il ridimensionamento del pronto soccorso, ci avevano garantito che sarebbe entrata in servizio un’ambulanza medicalizzata 24 ore su 24, invece non è successo nulla – si arrabbia Catania – non parliamo poi delle sale operatorie chiuse o di altri reparti che avrebbero comunque potuto funzionare molto bene».
Gli amministratori sperano in un passo indietro. «Adesso si comincia – sbuffa Catania – Non voglio essere pessimista, speriamo che tutto vada nel verso giusto». Il 31 marzo scadrà il bando per la consegna del preventivo di spesa per la costruzione del primo lotto del nuovo ospedale. La struttura di via don Sapino servirebbe ad alleggerire l’ospedale di Rivoli. Nei giorni scorsi la Cgil ha evidenziato che quello che non funziona:«È il morale dei dipendenti, loro hanno sempre tirato la carretta, senza la presenza continua di una direzione sanitaria. Hanno sempre deciso come affrontare i problemi assumendosene le responsabilità e purtroppo a volte pagando di persona. Abbiamo ancora potenzialità e volontà da vendere dobbiamo solo essere messi in grado di lavorare dignitosamente e questa è una cosa che deve fare la direzione aziendale motivando nuovamente il personale. Se il piano sanitario regionale riconoscerà alla popolazione afferente a questo territorio il diritto alla salute e, ai lavoratori presenti semplicemente la loro professionalità, sapremo riportare in città un polo di eccellenza sanitaria e umana».
L’ospedale è di nuovo nel mirino: «Bisogna riconvertirlo»