LANZO — L’ospedale ex Mauriziano dovrà essere riconvertito. Stavolta non è solo una paura, ma lo ha messo nero su bianco l’assessore regionale alla Sanità Paolo Monferino. C’è scritto in un emendamento al nuovo piano sanitario in discussione alla IV commissione. Una brutta storia anche se l’ingegner Monferino fa sapere che: «Il Piano socio-sanitario prevede una suddivisione degli ospedali in riferimento, cardine e territoriali o di prossimità. Altri ospedali piemontesi verranno riconvertiti e tra questi c’è anche Lanzo. Tali ospedali costituiranno comunque, nella nuova riorganizzazione del sistema, strutture fondamentali dove i pazienti potranno trovare le prime cure. Medici di base, ambulatori dove si potranno effettuare analisi ed esami, posti letto per la post acuzie e anche per le rsa, soprattutto nel Torinese dove tale necessità è maggiormente avvertibile. L’ospedale di Lanzo sarà riconvertito secondo criteri che rispetteranno le esigenze territoriali e di struttura. Qui sorgeranno un centro di assistenza primaria e un poliambulatorio con la presenza di specialisti e la possibilità di fare visite specialistiche; un’area della struttura, infine, sarà riservata all’assistenza per post acuti».
Ma, intanto il sindaco di Lanzo Ernestina Assalto e la presidente della Comunità montana Celestina Olivetti hanno già scritto ai vertici regionali. «Vogliamo incontrare, al più presto, i vertici della sanità piemontese – avverte l’Assalto – chiederemo cosa intendono per “riconvertire” e se il polo sanitario di Lanzo, non può essere inserito negli ospedali di “territorio” come ci era stato promesso. Chiederemo alla presidente della IV commissione Carla Spagnuolo di intervenire per garantire all’ex Mauriziano la territorialità, in modo che non vengano smantellati reparti ed ambulatori». In pratica Lanzo avrebbe dovuto funzionare in sinergia con la struttura di Ciriè, per garantire i servizi medico-ambulatoriali su un territorio vastissimo.
«Siamo preoccupati per quanto la Regione sta prospettando per il futuro dell’ospedale di Lanzo – non nasconde il sindaco di Ciriè, Francesco Brizio -. Il binomio con Ciriè garantisce servizi importanti per tutti i cittadini e, trasformando l’ospedale di Lanzo, si metterebbe in discussione una sinergia che oggi è in grado di fare sistema e di assicurare servizi di qualità per un ampio territorio.
Le ipotesi di nuova destinazione dell’ospedale non danno garanzie di un risparmio significativo, ma di certo rischierebbero di portare all’erogazione di servizi non efficienti per tutte le Valli. È un rischio che non possiamo correre e quindi chiediamo all’assessore Monferino, che il Piano Socio Sanitario tenga conto delle reali esigenze del territorio e della necessità di servizi qualificati per tutti i cittadini piemontesi». (Altri servizi sul giornale in edicola)
L’ex Mauriziano è da riconvertire