VENARIA REALE — Dal Consiglio comunale di lunedì 12 marzo, il gruppo misto di maggioranza porterà a cinque i suoi rappresentanti. Dopo l’approdo, nei mesi scorsi, di Stefano Mistroni, Vito Baglio e Giuseppe De Candia (tutti e tre fuoriusciti da Sel per contrasti con la segreteria cittadina alla pari dell’assessore alle Politiche Sociali, Giulio Capozzolo, e dell’attuale presidente di Gesin, Antonio Tinozzi), ecco salire sul nuovo carro anche Mirco Caso, ex Pd, e Duilio Mezzano, ex rappresentante della “Lista Catania”.
Con questo nuovo cambio di casacca, il gruppo di riferimento in maggioranza è proprio il gruppo misto con cinque consiglieri. «Continuiamo a crescere – commenta il portavoce Antonio Tinozzi – segno che il progetto è forte. Di certo non remeremo contro l’attuale Amministrazione comunale, che continueremo a supportare». Nonostante le dichiarazioni di facciata, la verità è un’altra. Il gruppo, infatti, durante una delle ultime riunioni di maggioranza, ha chiesto la nomina di un assessore di riferimento, poiché non più in linea con Giulio Capozzolo, sempre più pronto a tuffarsi nell’avventura del Pd, alla pari dello stesso Pino De Candia, che, durante l’ultima seduta ha consegnato ai suoi colleghi di gruppo, al sindaco e al presidente del Consiglio comunale, Domenico Renna, una lettera in cui dichiara di ponderare di volta in volta le proposte fatte dal “gruppo” e di essere invece vicino e di supportare l’operato dell’assessore Capozzolo. Frasi e comportamenti che non creano alcun disagio, visto che lunedì sera si è deciso di nominare capogruppo proprio Mirco Caso, il più giovane, per responsabilizzarlo e per farlo sentire a casa, dopo i forti contrasti avuti nel Pd
Ora la prova del nove sarà il consiglio comunale di fine marzo dove si discuterà di bilancio. I quattro voti del gruppo misto, infatti, potrebbero essere l’ago della bilancia verso un’elezione anticipata, qualora il loro voto fosse contrario.
In questi venti giorni il sindaco dovrà sedersi attorno ad un tavolo, ascoltando le loro istanze. Magari assecondando la loro voglia di un assessore di riferimento. In questo caso, due sarebbero le strade: o viene lasciato a casa proprio Capozzolo oppure ecco arrivare il momento buono per il primo cittadino per mandare a casa Paolo Berger, il vicesindaco dell’area cattolica del Partito Democratico, da troppo tempo ai ferri corti con il primo cittadino venariese. «In questo momento non prendo nessuna decisione – taglia corto il sindaco Giuseppe Catania – anche perché la politica è in fermento a livello nazionale e ci saranno dei cambiamenti. È necessario fermarci un attimo e riflettere. Mi incontrerò con la giunta e con i rappresentanti del gruppo misto e vedremo quello che si può fare». Ma Catania, molto diplomaticamente, dice anche che: «Sono un gruppo di giovani che vogliono fare politica e ben venga, anche perché hanno dichiarato fiducia alla mia amministrazione e al programma che stiamo portando avanti».
La maggioranza appesa ad un filo