MAPPANO — Alla chiusura del Cim, il Consorzio intercomunale mappanese, preannunciato la scorsa settimana dal presidente di Net, Vincenzo Barrea, si oppone decisamente il circolo di Sel, Sinistra ecologia e libertà.
«In sostituzione del Cim, l’Unione dei Comuni propone che un rappresentante della comunità mappanese – scrive Sel in un comunicato stampa – scelto dai sindaci di Borgaro e Caselle, possa sedersi al “tavolo” della giunta dell’Unione con “pari dignità” con gli altri sindaci, e possa discutere dei problemi del territorio comprese le difficoltà di Mappano. A questo riguardo riteniamo che sia un’ipotesi democratica singolare prevedere che il rappresentante di Mappano venga scelto dalle amministrazioni di Caselle e Borgaro».
Sel avanza alcune considerazioni in proposito: «Se è vero che in base ad una legge varata dal Governo Berlusconi i consorzi avrebbero già dovuto essere chiusi all’inizio di quest’anno, è altrettanto vero che ad oggi in tutta Italia non è stato soppresso un solo consorzio. Non si capisce perché si debba cominciare proprio dal Cim. In base ad una recente interpretazione giuridica, inoltre, dovrebbero essere esclusi dal provvedimento di soppressione i consorzi di servizi e sul sito ufficiale del Cim è spiegato che esso è finalizzato all’espletamento dei servizi di pubblico interesse attinenti la comunità di Mappano».
Quello che preoccupa di più la locale sezione di Sel è che il rappresentante mappanese nell’ipotesi prospettata dal consiglio dell’Unione la scorsa settimana, si troverebbe a confrontarsi non più con due, ma addirittura con sei amministrazioni differenti.
«Non si capisce inoltre quale “influenza politica” possa vantare il rappresentante di Mappano – prosegue Sel nel suo documento – visto che in Giunta conterà 1 su 7. Non si ritiene l’istituzione del Consorzio una realtà immutabile. Pensiamo però che, se si vogliono apportare delle modifiche alla realtà attuale, queste debbano essere “migliorative” rispetto al passato, mentre la proposta avanzata secondo noi andrebbe a peggiorare drasticamente la situazione».
«Esprimiamo quindi la nostra ferma contrarietà alla soppressione del Cim – conclude il comunicato stampa – e chiediamo in maniera più che mai decisa ai rappresentanti politici mappanesi di opporsi con forza all’ipotesi di tale chiusura. E ai candidati mappanesi alle prossime elezioni di assumere fin da ora, in caso di elezione, l’impegno di impedire la sua possibile futura soppressione».
«Il Cim di Mappano non deve chiudere»