Nevio Coral, 71 anni, ex sindaco di Leinì, è tornato a casa, agli arresti domiciliari, nel pomeriggio di martedì 6 marzo, dopo nove mesi esatti di carcere: 268 giorni per la precisione. Coral ha così potuto riabbracciare la moglie Ines Salvarani, ma non può avere contatti con nessun altro, né con i figli, né con i nipoti. Nemmeno telefonici. Non può uscire in giardino o accendere un computer. Il tribunale del Riesame ha così accolto la richiesta dell’avvocato difensore di Coral, Roberto Macchia che ne chiedeva la detenzione domiciliare. I giudici hanno deciso di far uscire Coral dalla cella del carcere delle Valette tenuto conto anche della sua età e delle condizioni di salute. Chi lo ha visto rientrare in casa lo ha descritto come un uomo profondamente provato, stanco, invecchiato. Nove mesi dietro le sbarre hanno influito sul fisico dell’ex sindaco che avrebbe anche difficoltà a camminare. «Certo che il mio cliente è provato dall’esperienza del carcere – ha spiegato l’avvocato Macchia – le sue condizioni psico-fisiche non sono delle migliori». Per due, tre volte al giorno una pattuglia dei carabinieri passa a controllare la villa. La notizia, scarna, della scarcerazione, è stata trasmessa nel tardo pomeriggio dalle agezie stampa, quando è stato sicuro che l’imprenditore era nella caserma dei carabinieri di Leinì per sbrigare alcune pratiche.
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Concessi i domiciliari a Nevio Coral