«La crescita delle città non coincide più con la crescita dell’urbanizzazione». E’ sicura Caterina Calza. Da anni impegnata in difesa dell’ambiente come componente del comitato ciriacese “Spina no grazie”, ora è stata nominata responsabile organizzativa del Comitato locale per il Torinese del Coordinamento nazionale “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori”. Nato nell’ottobre del 2011 – per iniziativa, tra gli altri, di Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano, nel Milanese, che tra i primi si batté per l’approvazione di un piano regolatore a impatto zero per l’ambiente – il Coordinamento promuove un censimento, in ognuno degli otto mila Comuni italiani, degli immobili a qualsiasi destinazione presenti sul suo territorio. Capannoni, case, appartamenti. Tutti registrati e contati. Per cercare di limitare l’abuso edilizio.
«L’obiettivo è far capire alle amministrazioni che non si può continuare a sfruttare il suolo costruendo in modo indiscriminato», commenta Caterina Calza. E precisa facendo un esempio: «Con un registro degli immobili, se un’azienda fosse interessata a insediarsi a Cirié e sul territorio fosse disponibile un capannone libero, l’azienda in questione potrebbe essere insediata lì, evitando così di costruire un nuovo fabbricato». Semplice. «Ma qualche volta le amministrazioni sembrano non capire». La campagna partirà alla fine di febbraio. Seguiranno sei mesi di tempo per compilare e riconsegnare le schede. Dapprima gli uffici comunali le riceveranno per via telematica. Poi i membri del coordinamento si recheranno di persona dai sindaci per sensibilizzarli sulla questione. «Questa è solo la nostra prima iniziativa e non sappiamo quale sarà la risposta delle amministrazioni. Il tema però è importante», sottolinea Calza. A partire da luglio inizierà anche la raccolta delle 50 mila firme necessarie per la presentazione in Parlamento di una legge di iniziativa popolare volta a impedire ai Comuni di redigere un nuovo piano regolatore senza tenere in considerazione gli immobili già costruiti e magari inutilizzati.
“Salviamo il paesaggio”, una ciriacese nel coordinamento