Uniti come una grande famiglia, amici da una vita e compagni di fatiche e giornate all’aperto insieme agli animali: sono i margari delle valli, riuniti dalla tradizionale cena locale.
Sabato 11 febbraio, al ristorante Il Duca Bianco di Nole, si è svolta la consueta Sin-a dij Marghè delle Valli di Lanzo.
Erano infatti circa 500 i partecipanti alla serata. Oltre alle varie tavolate, sono stati esposti i rudun, i classici capanacci colorati e decorati destinati alle mucche che salgono all’alpe; in un angolino, poi, c’erano anche loro, i compagni fedeli della quotidianità lavorativa dei marghè, cioè gli animali: un vitellino, una mucca, capre e pecorelle hanno preso simbolicamente parte al raduno di chi ha dedicato con devozione e impegno seri la propria vita alle montagne e all’allevamento. Tanti i margari presenti con le loro famiglie, tanti i simpatizzanti giunti non solo dal Ciriacese e dalle valli lanzesi, ma anche dalle montagne del Canavese, di Giaveno e di Susa.
Tra le autorità, hanno preso parte alla cena il sindaco di Cantoira, Celestina Olivetti, il direttore Asl, Ignazio Vania, il sindaco di Germagnano, Francesco Airola, oltre a Marco Balagna e Alessandro Albano, rispettivamente assessore e consigliere della Provincia di Torino; in sala anche molti veterinari di zona, attenti collaboratori di chi lavora nel campo della zootecnia.
La serata è stata allietata dall’orchestra di Giuliano e i Baroni del liscio. I doveri di casa, nell’accoglienza degli ospiti, sono stati svolti dal padrino e dalla madrina, Felice Alaria e Patrizia Grivet di San Carlo, e dai priori Marco Losero di Cantoira e Mauro Genisio di Favria. Durante la manifestazione è stato premiato il margaro più anziano, Vittorio Olivetti di Cantoira, che per lungo tempo ha portato le mucche a Groscavallo; un riconoscimento è andato anche al più giovane, Roberto Poletto di San Carlo, margaro a Lemie. Individuati inoltre i prossimi padrino e madrina, Livio Saccona con la moglie, di San Francesco, e i priori, Roberto Sapetti di Lemie e Barbara Poletto di San Carlo.
La grande cena dei marghè