Fonte Viva rinnova il direttivo durante l’assemblea dei soci convocata sabato scorso, 4 febbraio, e Roberto Canova, sindaco uscente, ne diventa il presidente.
«L’incarico che mi è stato conferito e che ho accettato – spiega Canova – è la testimonianza per la cittadinanza che continuo a credere in questa associazione. È la testimonianza che Fonte Viva ha lavorato bene per diciotto anni e che c’è l’intenzione di continuare a lavorare per il bene della comunità, perché quanto ci siamo proposti, e in gran parte abbiamo già realizzato, venga portato a termine». Vicepresidente è confermato Michelangelo Picat Re, mentre il presidente uscente, Guido Gentilini, resta nel direttivo con la carica di consigliere. Ad affiancarli ci sono Mariano Amico, che farà da tramite nei rapporti con l’Amministrazione; Sandro Naretto, incaricato dei rapporti con le commissioni; Attilio Dughera, per le pubbliche relazioni; Luciano Causa, segretario; Graziella Moisello, tesoriere, e Antonio Briglio, responsabile della sede. «Intendiamo ribadire – asserisce il vice-presidente, Picat Re – che Fonte Viva è un’associazione nata nella realtà di San Maurizio e, come tale, è aperta a tutti i cittadini, che hanno constatato il suo operato e manifestato la loro fiducia confermandone i componenti come rappresentanti del nostro territorio per ben quattro legislature consecutive. Forte di questa fiducia, che nasce dal contatto diretto con la cittadinanza e dei suoi bisogni, Fonte Viva si ripropone per la nuova campagna elettorale». Sono state istituite anche due commissioni, che si occupano dei settori, rispettivamente, sociale e tecnico. Sono stati rieletti, come probi viri, Franco Picat Re, Paolo Biavati ed Ezio Nepote; revisori dei conti, Giovanni Mancuso, Valter Chiara e Antonio Zappalà. «Vogliamo continuare ad amministrare – spiega Canova – perché sappiamo di aver lavorato bene». Non manca un pensiero rivolto a chi si è staccato da Fonte Viva e a cui sono state revocate le deleghe. «Si è parlato di vendetta, ripicca, invece ho affrontato la questione con dolore, per la grande stima che nutro per queste persone (Sergio Tabladini, Mario De Leo e Alessia Piovano, ndr) – spiega il sindaco – Era necessario chiarire la situazione e dare a tutti libertà di movimento. Non si poteva lavorare come prima con persone che hanno deciso di seguire un’altra strada assieme ad alcuni componenti della minoranza. Sfido chiunque a dire che non ho fatto bene a livello politico. Spero, comunque, che rimangano l’amicizia e la stima reciproca». Conferma poi la propria convinzione di non seguire un simbolo di partito: «A San Maurizio c’è bisogno di un gruppo di persone ad amministrare e non di un partito. È normale, poi, che ognuno abbia le proprie idee. Confermo di appartenere al Partito Democratico, ma a chi mi accusa di non seguire le decisioni prese dal Pd rispondo che sono già passati un po’ di anni da quando il partito era un regime. Oggi c’è libertà di parola e opinione». Sabato 18 febbraio, alle 11, Fonte Viva inaugurerà la nuova sede, in via Matteotti 9.
Cambio al vertice di “Fonte Viva”