In arrivo nuovi progetti per la bonifica da amianto e la risistemazione generale dell’ex cotonificio Losa di regione Cantelli.
I tecnici, ingaggiati dal proprietario Giancarlo Meda, dopo le molte sollecitazioni da parte di diversi enti locali, sono al lavoro per presentare in Comune un elaborato che rispetti le precise direttive del Pec del piano regolatore di Robassomero. Il sindaco Antonio Massa, che sta seguendo la questione insieme alla Provincia, all’Arpa e agli enti competenti, è fiducioso: «A settembre 2011 si è fatto un passo avanti, con la bonifica del tetto di una palazzina. L’interesse per la sistemazione dell’intera area c’è, ma si andrà avanti poco per volta: interventi del genere richiedono un impegno economico di qualche milione di euro».
È nel 2008 che il Comune, dopo esser venuto a conoscenza delle condizioni di degrado in cui versava lo stabilimento, ha iniziato il lungo iter della bonifica: partendo dalle valutazioni di Asl e Arpa sul rischio di emissione di fibre di amianto nell’aria. L’allora vice sindaco Donato Adduci sollecitò il proprietario, perché provvedesse a presentare il programma di controllo e manutenzione necessario. La presenza di lastre di eternit, che coprono tuttora i tetti dello stabilimento, è massiccia: solo l’area dei telai è di 4mila metri quadrati.
Lo stabilimento è presente a Robassomero dai primi anni del ‘900: nei primi anni ‘80 subì la crisi del settore tessile e a una lenta e progressiva diminuzione della produttività si accompagnò il degrado della struttura.
Oggi gran parte dell’area è in disuso, ma non abbandonata: i portinai vigilano all’ingresso, qualche vecchia turbina gira ancora e alcune famiglie vivono in sei degli undici alloggi appartenenti al cotonificio.
Paura per l’amianto al Losa. A rilento la bonifica del sito