Il Provibus, “autobus a chiamata”, si è rivelato un servizio molto utile, ma per qualcuno resta un sogno che non si concretizza. Gli autobus, infatti, non sono provvisti di pedana per i disabili.
«Le leggi parlano chiaro e chi gestisce il servizio è inadempiente – afferma categoricamente Paolo Osiride Ferrero, presidente della Consulta per le persone in difficoltà – perché non viene garantito il servizio a tutti, indiscriminatamente». Ferrero è amareggiato ma anche deluso. «Ho partecipato ad una riunione con i sindaci dei Comuni interessati – spiega – e mi era stato garantito che sarebbe stato trovato un accordo con la Provincia perché ci fosse almeno un automezzo con la pedana». Le aspettative del presidente della Consulta sono state disattese. Perché?. «La Provincia – spiega Claudio Furno, titolare dell’azienda che fornisce gli automezzi – mi ha richiesto un certo tipo di mezzi. Non hanno pedane, ma questo mi è stato richiesto in base al tipo di servizio. Se mi venisse fatta una richiesta diversa sarei ben lieto di poterla accogliere». Con rammarico Ferrero constata che di fatto non vengono garantiti gli stessi diritti a tutti i cittadini e ci si chiede a chi spetti rimediare. «Il Comune gestisce il servizio sul territorio – asserisce Antonio Zappalà, assessore ai Trasporti – ma è la Provincia che deve intervenire economicamente».
Ci si rivolge allora alla Provincia per capire dove possa celarsi l’ostacolo alla pedana e la risposta è che «attualmente non è possibile adibire il servizio a chiamata Provibus con autobus con sollevatore disabili, in quanto gli autobus esistenti non possono essere adattati». Si va, allora, alla ricerca di una soluzione diversa. «Abbiamo richiesto alla Regione, titolare del rinnovo del piano autobus – afferma Piergiorgio Bertone, assessore ai Trasporti in Provincia – di finanziare nel prossimo futuro vetture dotate di pedana sollevatore disabile». Non rincuora però sentire parlare di un vago “prossimo futuro” e anzi inquieta sapere che «a marzo 2011 la Regione ha disposto “tagli” dei contributi in materia di trasporti pari a circa il 15% nel triennio 2011-2013», così come si evince dalle parole dell’assessore, che in materia di miglioramento del servizio sottolinea: «Nelle scorse settimane il presidente Saitta ed io abbiamo incontrato zona per zona tutti i sindaci e i cittadini interessati per capire le loro esigenze e individuare una linea comune di azione, tesa a razionalizzare alcuni costi salvaguardando però il principio e la qualità del servizio pubblico».
Una magra consolazione per chi si ritrova a combattere con le barriere architettoniche. «Ritengo che da un servizio di autobus a chiamata – commenta Ferrero – non debbano, a maggior ragione, restare esclusi coloro che hanno problemi di deambulazione».
Servizio autobus a chiamata: per molti, ma non per tutti