VENARIA REALE — Una vita tranquilla, un matrimonio felice poi, all’improvviso, due drammi che hanno condizionato per sempre una famiglia. Si potrebbe riassumere così la storia di Saro Cappalonga e di sua moglie. Saro, 50 anni, da oltre due mesi vive in macchina, al freddo e al gelo. «E ci continuerò a dormire fino a quando non mi daranno una casa dove poter vivere accanto a mia moglie, che da anni è costretta a penare per colpa di una grave malattia».
La sua è una di quelle storie da Libro Cuore, colma di pagine tristi e drammatiche. E dire che fino al 2004 andava tutto a meraviglia: lui carrozziere con una sua officina, la moglie infermiera in un ospedale di Torino. Poi il primo grave problema. A soli 42 anni, infatti, Saro è costretto ad abbassare per sempre la saracinesca della sua officina: «Ho subito sei infarti, sono portatore di pacemaker, mi hanno riscontrato due tumori allo stomaco e ora sono in attesa di un altro intervento al cuore. Vado avanti con i salvavita prescritti dal cardiologo, ma le disgrazie non giungono mai da sole».
Il riferimento è, purtroppo, alle condizioni di salute della moglie, che dal 2007 battaglia per avere la meglio su una grave patologia. «Sembra uno scherzo del destino – commenta ancora Saro – lei che per una vita si è adoperata per migliorare la vita di chi stava male, ora si ritrova a dover soffrire, vivendo con sacche nutrizionali e su una sedia a rotelle».
E oltre ai gravi problemi di salute, da un po’ di tempo la famiglia Cappalonga sta combattendo con quelli economici. «O ti curi o paghi l’affitto – spiega con la voce rotta dal magone – Ora mia moglie l’ho temporaneamente fatta andare dalla mamma, che ha una modesta casa per tre persone. Ma una stanza è per mia moglie, l’altra per mia suocera e io non so dove andare. Mia moglie ha subito dieci interventi ed è per questo che ho chiesto al sindaco Giuseppe Catania una casa con almeno due camere e cucina – spiega il marito – una sola camera asettica che serve come magazzino per mettere le sacche nutrizionali all’unico scopo che non vengano contaminate, un frigo per mettere dentro tutto l’occorrente sanitario e l’altra per poter vivere accanto a lei. Non penso di chiedere troppo». L’assessore alla Casa, Vincenzo Russo, promette d’impegnarsi in prima persona: «Gli alloggi di via Bruno Buozzi, costruiti dall’Atc, sono pronti e nei prossimi saranno destinati a persone con situazioni gravi ed in emergenza abitativa come la loro. Bisogna solamente aspettare le tempistiche burocratiche del caso. L’ufficio Casa si sta adoperando per accelerare le pratiche per l’agibilità, preludio all’assegnazione in base alle emergenze, le graduatorie e gli altri parametri del caso».
29 Feb 2012
Abita nell’auto da oltre due mesi: «Voglio solo vivere degnamente»