La discarica di Cassagna non verrà ampliata, ma ad oggi nulla è stato ancora formalizzato. I cittadini rimangono perplessi, soprattutto in attesa di vedere documenti concreti sulle intenzioni degli attori in gioco, soprattutto del Cidiu. La scorsa settimana, infatti, la Provincia ha chiesto al Cidiu di non ampliare la discarica, occupando nuovi terreni agricoli, peraltro da tempo disponibili. Si parla di un rimodellamento geometrico e altimetrico al suo interno.
Sotto la spinta delle Amministrazioni comunali di Venaria Reale e Pianezza, il Cidiu ha infatti deciso di ritirare il progetto di ampliamento per ospitare altre 237mila tonnellate di rifiuti e in questi giorni sta lavorando al progetto di rimodellamento che dovrà essere presentato alla Provincia. Secondo le prime previsioni, la discarica al confine tra Druento e Pianezza accoglierà rifiuti per tutto l’anno, quindi oltre il suo esaurimento previsto prima dell’estate. «La volumetria residua deve essere riservata ai Comuni soci del Cidiu in attesa che arrivino a conferire i loro rifiuti al termovalorizzatore, quando questo entrerà in funzione. Apprezziamo però il ritiro del progetto di ampliamento e lo consideriamo un’apertura alla discussione. Al momento, però, non sappiamo in cosa consisterà questo rimodellamento e come verrà attuato. Quello per cui ci siamo battendo ora è la chiusura di Punto Ambiente – tuona Antonio Castello, il sindaco di Pianezza – la principale fonte dei problemi legati ai cattivi odori sul territorio e fonte di perdite e danni economici a causa del suo malfunzionamento».
Il caso, intanto, sbarca anche tra i banchi del Consiglio comunale di Collegno: «L’aumento del afflusso di rifiuti ha comportato due conseguenze negative – sottolinea Giovanni Lava, consigliere comunale di “Civica” – l’esaurimento veloce della discarica e le puzze dovute anche alla grande quantità di organico contenuta nei rifiuti di Torino. Tutto questo è inaccettabile».
Cassagna, la discarica fa discutere. Le paure di amministratori e cittadini