Dopo aver sostenuto la parrocchiale di San Giacomo, consentendone la riapertura al pubblico nel settembre dello scorso anno, ora i balangeresi sono chiamati a contribuire ad un nuovo progetto: quello della ristrutturazione dell’oratorio. «Ho interpretato come un segno di incoraggiamento, l’applauso che ho ricevuto quando ho toccato quel tasto, durante la cerimonia per il mio ingresso nella vostra comunità, nell’autunno scorso. Un’ovazione che ho considerato come garanzia di appoggio e stima delle tante persone che mi hanno accolto con un abbraccio», ha sottolineato don Antonio Marino.
Le persone che lo hanno applaudito sono le stesse che la scorsa settimana hanno ricevuto nella buca delle lettere l’invito a partecipare alla serata di venerdì 10 febbraio, alle 21, nella chiesa della Consolata, per assistere alla presentazione del progetto generale dell’opera. Don Antonio si è infatti subito messo al lavoro per redigere nero su bianco un piano che possa riqualificare l’oratorio, come ha detto lui stesso nella lettera ai balangeresi «anche grazie alla collaborazione dell’architetto Giovanni Cattelino. Come immaginavo però, il preventivo della spesa risulta sproporzionato rispetto alle povere casse della parrocchia che, pur mettendoci tutta la buona volontà, non potrebbe accollarsi un progetto di tale portata. Naturalmente ho chiesto aiuto alla Curia e al Comune. L’aiuto è garantito ma occorrono altri soldi».
Per rendere agibili i locali dell’oratorio bisognerebbe infatti smaltire il tetto in eternit e rifarlo; abbattere le barriere architettoniche; ripristinare i serramenti e gli infissi; consolidare la struttura in generale; e realizzare una sala giochi. «Solo per questo primo lotto – evidenzia don Antonio – occorrono 150mila euro, dei quali la Curia dovrebbe garantirne almeno la metà, e una parte anche il Comune. Non è neppure pensabile ritardare troppo i lavori proprio per i gravi danni alla struttura, che è passibile di cedimenti. Vorrei poter iniziare i lavori a fine aprile o inizio maggio affinché si possa inaugurare la struttura ad ottobre. Chiedo il vostro aiuto e sostegno anche economico e ringrazio tutte le persone che hanno già contribuito alla raccolta di un fondo cassa pro oratorio. Quello che è stato raccolto fin qui non è poco».
Per eventuali donazioni è possibile rivolgersi presso l’ufficio parrocchiale il martedì e giovedì dalle 10 alle 12.
Il sindaco Pierdomenico Bonino garantisce pieno appoggio al nuovo parroco: «Manca nel nostro Comune uno spazio come l’oratorio, dove i ragazzi possano imparare a crescere. Ritornare ad avere una struttura funzionante dopo anni di mancanza per noi è fondamentale, per riacquistare un luogo dove si possa mettere la base dei valori umani. Invitiamo tutti quanti, cittadini e associazioni a presenziare alla riunione di venerdì sera.
Noi, come Comune, collaboreremo in ogni modo alla causa dell’oratorio poiché riteniamo che sia fondamentale in una comunità che creda nei valori umani e nella possibilità di sviluppare anche quelli religiosi».
«Il futuro di Balangero – sottolinea ancora don Antonio – dipende anche da quanto siamo disposti ad investire sulle persone, ma abbiamo bisogno anche di strutture. In questo tempo di crisi ci sarebbe ben altro a cui pensare; vorrei però ricordare l’oratorio e la chiesa della Consolata, sorti negli anni Sessanta per opera di don Fassero, sono stati realizzati con l’aiuto e il sacrificio di tutti in tempi comunque non facili».
L’appello del parroco: oratorio, servono fondi