Con stupore Sergio Tabladini, Mario De Leo e Alessia Piovano accolgono la decisione della revoca delle deleghe. «Ci sorprende – commenta Tabladini, già assessore ad Ambiente, Protezione civile e Decentramento – perché, nonostante le nostre scelte, abbiamo garantito alla maggioranza la nostra lealtà fino alla fine del mandato e il rispetto del programma e delle scelte di Fonte Viva».
Tabladini si presenta ora come candidato sindaco per il Partito Democratico, in coalizione con Idv e Udc. Resta ancora incredulo a quanto è accaduto nella maggioranza.
«Ci troviamo di fronte a una decisione inaspettata – aggiunge – Siamo molto amareggiati per il modo con cui ci hanno trattati. Ufficialmente il sindaco non ha detto nulla, anzi ci ha elogiato per il nostro lavoro e ora non capisco di quale imbarazzo possa parlare, se ciò che ci sta a cuore è agire negli interessi dei cittadini».
Siedono al tavolo, accanto a Tabladini, i consiglieri “senza deleghe” Alessia Piovano e Mario De Leo. «Io ho chiesto delucidazioni per quanto accaduto – asserisce Piovano – Voglio sottolineare che noi abbiamo scelto un percorso per il futuro e in passato siamo stati votati dai cittadini, quindi abbiamo il pieno diritto di ricoprire gli incarichi che ci sono stati tolti in maniera così assurda. Per me è solo una ritorsione nei nostri confronti a pochi mesi dalle elezioni».
I consiglieri restano parte della maggioranza se pur senza incarichi particolari. Mario De Leo perde anche l’incarico di capogruppo di Fonte Viva.
«Sono stato informato della perdita dell’incarico con un breve comunicato durante il Consiglio comunale – ammette il consigliere – Non posso fare a meno di pensare all’incoerenza mostrata dal sindaco, visto che eravamo stati chiari. Abbiamo sottoscritto un programma con Fonte Viva e lo sosterremo fino alla fine del mandato».
Non viene condivisa dalla maggioranza la scelta dei tre “fuoriusciti” di presentarsi alle elezioni con il simbolo del Partito Democratico. «Un sindaco che si dichiara del Pd – commenta Adele Ragusa, segretaria della sezione di San Maurizio e San Francesco del Partito Democratico – che non accetta la linea decisa dal partito e che dimentica che è stato eletto anche grazie ai voti dello stesso Partito Democratico, dovrebbe dare le dimissione e non chiederle agli altri».
All’interno della nuova coalizione sono molti a contestare le decisioni del sindaco. Interviene anche Laura Cargnino, capogruppo della minoranza consiliare e segretaria della sezione sanmauriziese dell’Udc, che entra a gamba tesa sul comportamento di Fonte Viva e difende quelli che saranno i suoi nuovi compagni nella corsa verso prossime consultazioni elettorali. «La revoca a De Leo? – interviene Laura Cargnino, capogruppo della minoranza e segretaria cittadina dell’Udc – È stato un atto di ritorsione nei confronti del capogruppo solo perché è stato così leale da dichiarare di voler correre con un altro gruppo». E senza mezzi termini, aggiunge: «Il nuovo capogruppo, fino a un mese fa, appoggiava la nuova coalizione e ora riceve questa nomina».
«Intervento inaspettato, avevamo garantito lealtà»