La settimana appena trascorsa è stata la più fredda almeno degli ultimi trent’anni per quanto riguarda la prima decade di febbraio. Questo periodo particolarmente rigido è causato principalmente dalla discesa di una grande massa d’aria di origine siberiana, che è subentrata alle nostre latitudini grazie al posizionamento dell’alta pressione sul nord Europa. Non si verificava un tale perdurare di freddo e precipitazioni nevose sull’intera penisola dal 1985.
La regione più fredda è stata proprio il Piemonte, dove sono stati rilevati valori di temperatura record dall’inizio delle misurazioni termometriche. In zona spiccano su tutti il valore di -18.4 a Front, misurato dalla stazione Arpa ubicata sul ponte del Malone. Ma in tutto il Ciriacese e nella periferia nord di Torino si sono rilevate temperature bassissime: Venaria, la Mandria -18.1°C, Villanova (frazione prati) -17.0°C, Caselle aeroporto -15.5°C, Nole centro -10.9°C, Ciriè centro -10.5°C. Nelle zone montuose, la stazione di Balme ha rilevato -19.1°C, Viù -17.7°C, Forno Alpi Graie -17.0°C, Lanzo -14.0°C, Lanzo Stura -11.9°C.
E probabilmente non sarà finita qui: per tutto febbraio sono possibili ondate di aria siberiana fin sulle nostre zone che porteranno continui e forti crolli delle temperature anche al di sotto dei -10/-15°C in pianura.
Il freddo siberiano spinge le temperature su livelli record