Un avvertimento o una pura fatalità? Per i carabinieri restano pochi dubbi. Hanno il sapore di un’intimidazione gli incendi che, nella notte tra lunedì 30 e martedì 31 gennaio, hanno distrutto una macchina e un furgone, parcheggiati a poche decine di metri di distanza. Entrambi i mezzi risultano di M.M., 22 anni, commerciante, in corso Matteotti.
La ragazza e i suoi genitori, però, agli investigatori hanno giurato di: «Non aver mai ricevuto minacce o delle richieste estorsive». Ai militari del nucleo radiomobile hanno anche ammesso: «Di non aver litigato con nessuno, per questo non abbiamo sospetti». Per i carabinieri di Venaria, la vicenda è strana. Gli inquirenti non si spiegano come mai, tra tutte le macchine parcheggiate in quella zona della città, siano andate a fuoco proprio quelle appartenenti alla famiglia di commercianti che possiede anche altre attività nei Comuni dell’hinterland torinese. L’allarme è scattato intorno a mezzanotte e mezza quando le fiamme, prima hanno avvolto una Punto, ferma su un lato di in via Tessarin. Poi, qualche minuto più tardi, il fuoco ha invece distrutto un furgone Opel, in sosta in via Montello. Nessuno sembra aver visto nulla. Sono intervenute diverse squadre dei Vigili del fuoco che, nel giro di pochi minuti, hanno spento i roghi. Dai primi rilievi effettuati qualcuno avrebbe potuto appiccare il fuoco ai due veicoli. In via Tessarin e in via Montello, però, gli investigatori, non hanno trovato tracce di combustibile. Intanto continuano le indagini per capire chi, nella notte tra martedì e mercoledì 5 gennaio, ha incendiato due auto e un furgone della polizia municipale. Tutti i mezzi erano parcheggiati nella sede dei vigili urbani di via Sciesa. Ad appena qualche decina di metri dalle macchine che sono andate a fuoco la notte scorsa. Gli inquirenti, comandati dal capitano Roberto Capriolo dal luogotenente Diego Mannarelli, stanno lavorando su alcune testimonianze e su dei fotogrammi girati da delle video camere, sistemate lungo le strade della città.
Venaria, vanno a fuoco un’auto e un furgone – Per gli inquirenti i roghi sarebbero dolosi