Il Consiglio comunale di lunedì 23 è stato caratterizzato ancora dalla forte commozione del sindaco Fabrizio Bertot per la scomparsa del fratello, Guido, ricordato nelle comunicazioni iniziali del primo cittadino: «Voglio ringraziare pubblicamente tutti coloro che mi hanno aiutato e sostenuto in quel drammatico giorno e l’assessore Raimondo, con il vicesindaco Navone, che mi hanno sostituito nel ruolo di sindaco e mi sono stati vicini umanamente».
Nonostante il cordoglio, tuttavia, il gruppo di minoranza ha aperto il Consiglio con la richiesta di dimissioni della giunta: «La situazione in cui versa il Comune di Rivarolo è molto grave – ha stigmatizzato Antonio Besso Marcheis, capogruppo di opposizione – Abbiamo tutti sotto gli occhi come l’attività comunale sia notevolmente ridotta, perciò io e il mio gruppo chiediamo al sindaco e a tutta la Giunta di fare un passo indietro, di dare le dimissioni, come è avvenuto a Leinì. E forse la situazione di Leinì è meno grave della nostra, visto che è stato arrestato il padre del sindaco, mentre noi abbiamo il segretario comunale in carcere. Ci chiediamo come possiamo prendere in esame le vostre proposte quando siete sotto la lente della commissione antimafia nominata dal prefetto. Non possiamo andare avanti così, non si può lavorare in queste condizioni. Il sindaco se ne deve andare». Una presa di posizione che non ha suscitato particolari reazioni, dal momento che il regolamento del Consiglio non prevede repliche agli interventi dei capigruppo.
Pochi i punti all’ordine del giorno e tre le interrogazioni protocollate dal gruppo di minoranza. Il nodo centrale della seduta è stata la “scadenza” del revisore dei conti. Al voto, segreto, non hanno partecipato i consiglieri Rosboch e Besso Marcheis, con un risultato che ha visto dieci voti a favore di Fabrizio Pen (già primo cittadino di Bosconero) e cinque schede bianche.
Nuovamente rinviato il punto sulla modifica al regolamento per l’assegnazione e la conduzione degli orti comunali, esito di un’interrogazione precedente mai discussa, le altre interrogazioni sono state nuovamente discusse di fronte ad una sala consiliare quasi deserta: assenza quasi totale dei consiliari del gruppo di maggioranza e scarsa partecipazione da parte della cittadinanza.
Tra queste, le situazioni in sospeso per il Comune di Rivarolo: maxistalle, serre e pirogassificatore, piano cave: «Vorremmo sapere se verrà attuato il “piano cave” nell’ambito fluviale del torrente Orco – ha chiesto Besso Marcheis – a fronte delle disposizioni regionali e della facoltà concessa ai Comuni di realizzare eventuali disalvei dei corsi d’acqua sulla base delle prescrizioni progettuali fornite dagli uffici regionali, nonché sulla modalità di gestione dei fondi per i disalvei». Pare però che il Comune di Rivarolo non abbia mai attuato un “piano cave”: «Sarà emesso un bando per partire con il disalveo – ha risposto Bertot – Ma per le procedure bisognerà attendere altre disposizioni dalla Regione.»
Per quanto riguarda le serre, nessun progetto è ancora stato presentato: «Vorrei rassicurare tutti che non vi è nessun progetto di costruzione delle serre – ha ribadito il sindaco – Abbiamo semplicemente deciso di regolare l’eventuale costruzione, per evitare che sorgessero capannoni o quant’altro, ma non abbiamo competenza sulle biomasse. I sospetti sono infondati: chiunque potrebbe costruire una centrale a biomasse, su quello non possiamo decidere».
Sul Consiglio l’effetto Presa Diretta