Il cordone ombelicale è un’importante fonte di cellule staminali, identiche a quelle contenute nel midollo osseo, che oggi sono utilizzate con successo nella cura delle malattie ematologiche.
Una donna che decide di donare il sangue cordonale del proprio figlio offre quindi una concreta speranza di guarigione a chi è affetto da queste patologie.
Per sensibilizzare le future mamme del territorio i Lions club Ciriè D’Oria e Valli di Lanzo, in collaborazione con i Lions club di Collegno e Settimo Torinese, sponsorizzano un service.
«Si tratta di offrire stimoli alla collettività -spiega la dottoressa Elisa De Maria del Lions club Ciriè D’Oria- di indurla a pensare».
Donare il sangue cordonale è molto semplice, la procedura indolore e non invasiva avviene al momento del parto. Nelle ultime due settimane di gravidanza è previsto un colloquio con il medico finalizzato a verificare lo stato di salute della donatrice ai fini della donazione. La neo mamma sarà inoltre sottoposta ad esami che verranno ripetuti dopo circa 6 mesi dal parto.
Se ritenuta idonea, la sacca con il sangue cordonale viene congelata a -196° e si potrà conservare per oltre 20 anni. Sempre a distanza dalla donazione sarà richiesta la conferma dello stato di salute del neonato.
Nel caso in cui la raccolta del sangue cordonale sia finalizzata alla cura di un familiare la procedura è garantita gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale. Esiste anche la conservazione ‘autologa’ per uso personale al fine di garantirsi un’ipotetica assicurazione per il futuro ma non si basa su dati scientifici certi per cui non è prevista dal servizio sanitario.
A Torino e provincia sono dieci i centri di raccolta del sangue cordonale, tra cui l’ospedale di Ivrea e quello di Cuorgné per l’Asl To4. Per informazioni si può contattare la Banca del sangue cordonale di piazza Polonia 94 a Torino al n° 011/3135568 e 011/3135053.
Service del Lions Ciriè D’Oria per la donazione del sangue cordonale