Le fiere come idea di sviluppo per il paese? Questa la proposta del capogruppo di minoranza della lista “Nuove idee in Comune”, Gian Maria Onadi, sull’ultimo numero dell’Eco di Val della Torre, il periodico editato dalla stessa minoranza consiliare, distribuito nei giorni scorsi a tutte le famiglie del paese. «Crediamo che le manifestazioni che si andranno ad organizzare nel futuro – spiega Onadi, che nel 2009 si era candidato a sindaco – debbano puntare soprattutto allo sviluppo economico del territorio, quello basato sulle attività tradizionali e sui vari prodotti, ma soprattutto su una socialità ricostruita e diffusa a tutti i livelli. Per tutte le manifestazioni, ad iniziare da quelle del 2012, visto il grave periodo di recessione e di crisi economica, si dovrà perseguire l’obiettivo primario del sostegno all’economia, alla valorizzazione del nostro territorio e del rafforzamento della socialità. Percorsi che guardano ad una imprenditorialità autonoma, per uno sviluppo sostenibile, possono essere un’alternativa all’abbandono del territorio e alla precarietà del posto di lavoro».
Onadi, poi, si sofferma sulle attuali attività presenti nel piccolo centro della Val Ceronda e Casternone e nelle sue borgate: «L’allevamento del bovino da carne, che viene comunemente praticato nel nostro Comune, è senz’altro una risorsa. Ma occorre integrare tale attività con il sostegno dei prodotti tipici – evidenzia il capogruppo di minoranza – con il rafforzamento della capacità di vendita e con l’avviamento, in parallelo, di altre attività innovative e congeniali al territorio. Bisogna favorire l’economia montana soprattutto con la filiera forestale, senza prescindere dalla cosiddetta cultura rurale, che è il frutto delle tradizioni legate al territorio, degli insegnamenti della natura e dei valori fondamentali della vita in generale».
Il primo cittadino, Francesco Burrelli, ricorda: «In questi anni le fiere, soprattutto quella del salame di cinghiale, giunta alla sua decima edizione, hanno rappresentato un importante tassello nella vita economica e nella vita associativa di Val della Torre. Proprio per questo motivo si è deciso di portare avanti il progetto della De.Co. – spiega il sindaco valtorrese – ovvero della denominazione comunale d’origine, per il salame di cinghiale che potrà essere un volano per l’economia, sia nella direzione dell’esportazione del prodotto sia per incentivare i turisti a venire nei nostri agriturismi e ristoranti per degustare piatti della tradizione valtorrese. Tutto è migliorabile, senza dubbio, ed è questo il nostro principale obiettivo già nell’immediato futuro».
17 Feb 2012
«Lo sviluppo del paese passi attraverso le fiere»