A fine 2011, ci è toccato raccontare dello sfortunato quanto travagliato tentativo di salvataggio della casa di riposo gestita dalla Fondazione Gagliardi. Oggi, a inizio 2012, bisogna fare i conti con un servizio che riguarda i giovanissimi. Con una lettera datata 22 dicembre, suor Maria Teresa Fazzalari, superiora provinciale delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, che sono proprietarie dell’immobile dove è sito l’asilo omonimo da esse gestito, ha comunicato la soppressione dell’attività di scuola dell’infanzia. In poche righe, si rammarica di non incontrare il sindaco per una comunicazione di così grande importanza, affidandosi alla sua comprensione per l’utilizzo della lettera come strumento di comunicazione. Causa l’esiguità del numero degli alunni, la carenza di personale religioso, la necessità di intervenire sull’immobile con lavori di risanamento e ristrutturazione alquanto onerosi, a seguito di una seria e approfondita riflessione, hanno deciso di estinguere l’attività dell’asilo. «Comprendiamo – scrive suor Maria Teresa Fazzalari – che alla cittadinanza viene a mancare un servizio importante e necessario, del quale probabilmente dovrà farsi carico l’Amministrazione comunale o la chiesa locale, non essendo in Ceres un’altra opera del genere, ragione per cui abbiamo cercato di comunicare per tempo la nostra decisione. La prossimità del Santo Natale è occasione gradita per formularle i migliori auguri di buone feste. Il Signore ricolmi di ogni bene lei, la sua famiglia e tutti i componenti dell’amministrazione comunale». E ne hanno davvero bisogno, vista la gatta da pelare che si ritrovano tra le mani. «L’asilo di Ceres – spiega il sindaco Davide Eboli – è frequentato da circa venticinque bambini. La decisione delle monache giunge inattesa, un fulmine a ciel sereno. Ho parlato con il Vescovo, monsignor Nosiglia, che si è detto favorevole ad un colloquio con le religiose per cercare di procrastinare la decisione. Martedì prossimo avrò con lui un appuntamento in Curia, in cui cercheremo di valutare le possibili strade per arrivare ad una soluzione soddisfacente per tutti. Certo che – conclude Eboli – è un problema di cui a Ceres avremmo fatto volentieri a meno».
«L’asilo non chiuderà – assicura il capogruppo di maggioranza Teresio Gariazzo – troveremo una soluzione». In attesa di capire quali saranno gli sviluppi, ora sono le famiglie dei bambini che frequentano l’asilo a trovarsi col fiato sospeso. Non è facile trovare in valle una sistemazione per i piccoli. Un altro servizio che se ne va e penalizza ancora una volta le Terre Alte.
Le suore lasciano l’asilo di Ceres – «Siamo in trattativa con la Curia»