Saranno ancora Andrea Bruno e Luana Debernardi Venon ad impersonare, per il secondo anno consecutivo, il Filandè e la Bela Filandera. Entrambi ventiduenni, sono pronti a rivestire i panni delle maschere storiche del proprio paese. Luana, studentessa di Scienze dell’Educazione e commessa al negozio New York New York di Torino dei coniugi Fussotto, è stata anche animatrice in oratorio per tantissimi anni. È stata lei, lo scorso anno, a convincere il fidanzato Andrea, elettricista, ad accettare le lusinghe del Comitato Carnevale.
Una tradizione che si rinnova dal 1961 si cambia. Prima ci furono Gianduia e Giacometta, poi arrivano il Filandè e la Bela Filandera. Un cambiamento epocale. Si dovevano ricercare personaggi che fossero caratteristici e rappresentativi della storia locale. Così lo “zoccolo duro” del comitato riprende una vecchia leggenda che riporta al ‘700. A vestirne i panni, erano Giuseppe Masera e Pina Rocchietti. I mathiesi affollano il salone parrocchiale per l’investitura ufficiale delle nuove maschere: il sindaco Giovanni Selva consegna loro le chiavi del paese. Le nuove maschere aprono il tradizionale giro di visite alle scuole, alla casa di riposo, in municipio ed al convitto di Santa Lucia. Poi prende il via la grande sfilata: oltre seimila le persone che affollano le vie e le piazze mathiesi: non poteva esserci battesimo migliore per le nuove maschere. Tanti i giovani che, negli anni, hanno voluto mettersi in gioco: tra gli storici Filandè, ci sono senza dubbio Aldo Rocchietti March, che lo ha impersonato negli anni Ottanta, dal 1981 al 1987, e Giacomo Benedetto Mas, protagonista negli anni Novanta, dal 1993 al 2011. Impersonare le maschere è come una scelta di vita. Quella di rimanere legati alle tradizioni del paese.
La tradizione mathiese impersonata dai Filandé