La neve, un po’ in ritardo, è arrivata. Non grandi spessori ma in quantità sufficiente a far ripartire le attività invernali, infondendo un po’ di serenità negli operatori. Le recenti perturbazioni che hanno imbiancato il territorio lasciando al suolo un soffice manto che varia, a seconda dei luoghi, tra i 30 ed i 70 centimetri, hanno forse provocato qualche difficoltà al transito veicolare, ma invoglieranno maggiormente la frequentazione delle località valligiane. Livio Barello, gestore delle attività sportive e ricettive nella zona del Colle del Lys, nonché presidente del Consorzio degli operatori turistici delle Valli di Lanzo, è netto nel suo commento: «La mancanza di neve e la crisi sono stati in questi mesi un binomio micidiale. Il calo di turisti nelle stazioni valligiane può quantificarsi tra il 50 e il 70 per cento. La sola presenza della neve artificiale non è sufficiente a fare la differenza. Ora speriamo che febbraio metta una pezza a questa situazione finora catastrofica e porti nuovo movimento e che la gente non si faccia condizionare dall’allarmismo provocato dal calo delle temperature» Del resto questi inverni rasentano la calamità. Ne è conscia la Regione, che con l’Assessore al Turismo Alberto Cirio ha istituito un tavolo tecnico per andare incontro agli imprenditori danneggiati dall’attuale situazione: «Anche se è nevicato, due mesi di siccità hanno compromesso per metà il fatturato della stagione e l’importante indotto che vi ruota attorno è stato coinvolto pesantemente. Stiamo lavorando alla modifica della legge 2 che regge il sistema neve, per individuare strumenti utili in situazioni analoghe che potrebbero ancora ripresentarsi e abbiamo anche fatto passi in avanti con L’Abi per la moratoria delle rate dei mutui». Intanto, con un provvedimento inserito nel decreto “Milleproroghe”, è stata fatta slittare di due anni la vita tecnica degli impianti in scadenza quest’anno.
La neve c’è, ma il turismo?