Sono saliti a 505 nel 2011 i negozi del polo commerciale ciriacese. Nell’anno nero della crisi, 25 nuovi esercizi hanno visto la luce, 18 hanno chiuso i battenti mentre ammontano a 19 i cambi di gestione. È un bilancio col segno più quello tracciato dalle cifre fornite in questi giorni dall’ufficio Commercio del Comune.
Scendono invece da 99 a 98, gli esercizi pubblici con 2 nuove aperture, 3 cessazioni e 5 subingressi. Le attività di acconciatori ed estetisti hanno subito un incremento di 3 unità, nemmeno una cessazione e 2 cambi di gestione, passando da 67 a 70.
«Sono dati che vanno inseriti in un contesto ben più ampio -spiega l’assessore al Commercio, Alessandro Pugliesi- ma ne emerge comunque un panorama buono, i numeri testimoniano la buona tenuta del sistema del commercio cittadino. Non abbiamo avuto diminuzioni, ma anzi in alcuni casi una crescita delle attività commerciali. E’ un dato che fa ben sperare, ma dobbiamo continuare a lavorare per rivitalizzare ancora, e sempre di più, il commercio locale. Abbiamo la fortuna di avere commercianti attivi e propositivi, e questo ci permette di affiancarli in tutte le iniziative di animazione e promozione che vengono realizzate. Confidiamo, per il 2012, di continuare i percorsi avviati in questi mesi». «Per l’ennesima volta il consuntivo di fine anno delle aperture e chiusure del commercio ciriacese è positivo -commenta il presidente Ascom, Fabrizio Fossati- 7 nuove aperture sono l’ulteriore conferma della bontà del nostro commercio e testimonianza di quanto Ciriè sia al centro dell’interesse rispetto ad altre realtà del Canavese, mentre il sostanziale pareggio nella categoria dei bar significa che il servizio è sufficientemente garantito tale da non stimolare ulteriori aperture. Va sottolineato il fatto che il peggioramento della crisi è avvenuto nell’ultimo trimestre dell’anno perciò ha influito marginalmente ai fini del consuntivo, per il 2012 -conclude Fossati- ci attendiamo un anno difficile che metterà a dura prova le nostre attività».
«Visto il periodo storico che stiamo vivendo temevamo un bilancio meno positivo -afferma la presidente della Confesercenti di Ciriè e Valli di Lanzo, Roberta Baima Poma- Invece continua ad esserci chi ha voglia di mettersi in gioco. Ci auguriamo che queste persone che hanno idee e voglia di rischiare vengano ripagate. Ci vorrebbe un po’ di attenzione in più da parte della politica, del mondo economico e delle banche perché una città senza negozi è una città morta.
Il commercio sfida la crisi