Non tutti a Caselle apprezzano l’area pedonale di via Torino. Proprio in queste settimane, infatti, sono state raccolte 400 firme per tornare alla situazione precedente. Firme spedite al sindaco, al Consiglio comunale e perfino al prefetto. «La pedonalizzazione di via Torino, tanto sbandierata, si è rivelata un fallimento – scrivono i promotori della petizione – Infatti ha portato soltanto svantaggi al commercio casellese, non solo a quello di via Torino, ma a tutto il centro. È stato come recidere un’arteria vitale della nostra città, senza avere però delle soluzioni alternative. Una viabilità inadeguata, l’assenza di parcheggi usufruibili, l’assenza totale di aree di carico e scarico hanno arrecato in questi mesi danni incalcolabili».
Cittadini e commercianti avanzano una serie di richieste. Innanzitutto tornare alla vecchia viabilità con l’abolizione della zona pedonale. «Ricordiamo che l’Amministrazione aveva parlato di una semplice e breve sperimentazione – proseguono – A noi pare che l’esperimento sia fallito». I firmatari chiedono, in subordine, di rendere pedonale la zona del centro, ma con modalità ed orari da stabilirsi sentendo anche il parere di cittadini e commercianti. «L’estensione della zona a disco orario anche in vie non attualmente interessate da questa modalità, con controlli precisi e puntuali, e l’abolizione di alcune porzioni di zona blu – continuano – l’istituzione di zone di carico e scarico usufruibili. Chiediamo anche e soprattutto di incentivare il commercio nella zona centrale e l’apertura di nuovi negozi che non siano esclusivamente agenzie immobiliari, per migliorare la qualità e la quantità dell’offerta. Agevolare in ogni maniera ed in ogni sede il lavoro dei piccoli commercianti locali, già provati dall’attuale situazione economica e dall’apertura dei centri commerciali, ma che vogliono continuare ad essere l’anima del centro storico di Caselle. E, ancora, evitare altri ulteriori abbattimenti di edifici che poi lasciano solo spazi vuoti e non usufruibili. Infine, evitare la ventilata dislocazione di scuole ed uffici nella zona periferica della città». Richiesta quest’ultima non dipendente dal Comune ma dall’Enac, che nel suo piano di rischio ha tracciato le linee guida per la disposizione degli edifici in un territorio interessato da atterraggi e decolli. «Restiamo a disposizione per ogni altro chiarimento – conclude la petizione – sperando che questa volta ci sia un coinvolgimento vero e proficuo dei commercianti e dei cittadini, che non hanno più intenzione di subire passivamente scelte che andrebbero condivise».
Alle accuse di commercianti e cittadini replica il sindaco, Giuseppe Marsaglia: «L’isola pedonale è stata pianificata con attenzione dal Comune, che ha dotato il paese di nuovi parcheggi, necessari per l’attuale viabilità. Le difficoltà di avvio del progetto ritengo siano determinate dall’aver realizzato l’isola pedonale durante l’inverno, quando il clima non invita i cittadini a passeggiare guardando le vetrine. In primavera valorizzeremo ancora l’area organizzando manifestazioni e intrattenimenti». E prosegue: «È indubbio che la persistente crisi economica non sia generata, nemmeno in minima parte, dall’area pedonale, che invece mira proprio a coinvolgere sempre più cittadini intorno ai negozi. Molti Comuni si sono dotati di un’isola dedicata al passeggio ed allo shopping, così ha fatto anche Caselle; l’aver creato un’area libera dalla circolazione automobilistica e dotata di un adeguato arredo urbano non può che creare i presupposti per agevolare l’aggregazione e la vivibilità del centro storico. Dopo aver valutato il parere di molti cittadini – conclude – mi pare che il dissenso manifestato con la raccolta firme rappresenti una naturale conseguenza della creazione dell’isola pedonale, che necessità di un periodo di assestamento. Confido nella collaborazione di tutti i commercianti e dei cittadini per dare nuova vita al nostro centro storico».
Firme contro l’area pedonale