Domenica 5 febbraio, la salma di don Giocondo Cabodi sarà traslata dal cimitero di Mathi, paese natio, a Varisella, dove fu parroco dal 16 giugno 1957 al 1° dicembre 1966, quando morì prematuramente all’età di 48 anni.
Un progetto promosso da tempo dall’Amministrazione comunale, dalla parrocchia, dalla Filarmonica. Una figura cara a tutti i varisellesi quella di don Cabodi, che ricordano il loro parroco fin dal giorno del suo arrivo. La cronaca del Risveglio del 20 giugno 1957 parla di un “grandissimo afflusso di persone, anche dai paesi vicini, nonostante il maltempo”.
Don Giocondo portò una ventata di innovazione in paese: aprì la casa parrocchiale a piccoli e grandi, diede impulso alla crescita religiosa della comunità, creò la cantoria.
«Alla domenica – ricorda Remo Bertino – non vi era nessun locale così frequentato come la parrocchia: giocavamo a carte, a bocce, al calciobalilla, si facevano prove». E sei mesi dopo il suo arrivo, il 17 dicembre, don Cabodi fondò la Filarmonica, di cui fu primo maestro, composta da trenta elementi: un evento strabiliante per l’epoca.
Nel suo impegno a favore della comunità aiutò anziani e persone in difficoltà; accompagnò la ricostituita Amministrazione comunale – fatta di persone umili, che accettavano il suo interessamento – in scelte fondamentali. Con il segretario Antonio Ruggeri diede un valido apporto allo sviluppo del paese, contribuendo, tra l’altro, all’arrivo della “luce”, la corrente elettrica, e alla creazione di una moderna viabilità. A don Cabodi, Varisella ha intitolato una via e le scuole.
La cerimonia di domenica prossima inizierà alle 15, con l’accoglienza della salma sul piazzale del municipio, cui seguirà la messa e la tumulazione nel cimitero accanto a don Luigi Tarquini, suo successore alla guida della parrocchia qualche anno dopo.
Al termine della cerimonia religiosa nella sede della Filarmonica si aprirà una mostra biografica sul sacerdote. In mattinata, la messa delle 10,30 sarà celebrata dal parroco don Aldo Bertinetti in chiesa e non (causa maltempo) presso la cappella di san Biagio, dove la banda musicale prestò il primo servizio nel 1958.
Domenica 5 la traslazione di don Giocondo Cabodi