La casa di riposo, gestita dalla Fondazione Gagliardi, ha ormai chiuso i battenti da un po’ di tempo. Alcuni ospiti sono stati accolti in altre strutture, altri sono rientrati nelle loro famiglie e l’immobile è rimasto tristemente vuoto e silenzioso. In questi giorni il Comune di Ceres ha istituito un tavolo di lavoro con la Comunità montana e la Regione Piemonte, per cercare di dare un futuro all’immobile ceresino.
La soluzione che parrebbe emergere, è quella già prospettata nei giorni della chiusura. Si tratterebbe di effettuare interventi di adeguamento alle norme di legge, ma in piccoli lotti consequenziali, in modo da creare i presupposti per l’insediamento di una comunità che accolga madri in difficoltà.
«Si tratterebbe della soluzione migliore – spiega Davide Eboli – per evitare la totale chiusura, anzi l’abbandono dell’immobile e impiegarlo in maniera proficua. Le parti interessate, Comunità montana, Regione e Comune di Ceres, stanno lavorando per ottimizzare tempi e metodi di attuazione di questa, che pare essere l’ipotesi più accreditata. Entro l’estate dovremmo aver concluso la parte progettuale e burocratica, in modo da iniziare quanto prima a porre in essere il lavoro per rendere operativa la struttura».
Casa di riposo Gagliardi ora per madri in difficoltà