Stava caricando il bombolone interrato di strada Mappano, quando per cause ancora in via di accertamento da parte dei vigili del fuoco di Torino, il gas ha preso fuoco.
L’autista della Liquigas di Volpiano, non sa spiegare cosa sia accaduto ieri mattina, mercoledì 1 febbraio, dal momento che aveva già caricato nel bombolone, al servizio di una decina di fabbriche e alcune abitazioni della zona, 400 litri di gas.
L’autista conscio del pericolo e della possibilità di eventuali scoppi, ha immediatamente chiamato il 115, arrivato in pochi minuti sul posto con diverse squadre e gli esperti del Nbcr, la sezione specialistica dei pompieri (nucleare-biologico-chimico e radiologico) che con l’aiuto dei vigili urbani di Borgaro e Mappano e dei carabinieri di Caselle hanno subito isolato la zona.
I dipendenti delle fabbriche, una settantina, già al lavoro a quell’ora, erano circa le 9, sono stati allontanati e rimandati a casa, mentre i pochi residenti delle case circostanti presenti in quel momento sono stati fatti uscire dalle loro abitazioni in via precauzionale.
«Per evitare scoppi e pericoli – ha spiegato Giovanni De Carolis, caposquadra dell’Nbcr (foto in alto) – stiamo monitorando la situazione. Faremo bruciare tutto il gas contenuto nel serbatoio, raffreddando con l’acqua. È l’unico modo per evitare complicazioni. Purtroppo 400 litri erano già stati caricati e nel bombolone ce n’erano ancora 2000 litri. La procedura, dunque, sarà lunga».
Lunga tutta una giornata.
Ieri i 9 Vigili del fuoco hanno lavorato ininterrottamente fino a sera, come pure le forze dell’ordine impegnate ad impedire alle auto di percorrere il tratto che va da Mappano alla rotonda dell’area Pip, subito dopo l’impianto di compostaggio. Disagi per le famiglie che al loro rientro a casa ieri sera si sono viste negare l’accesso alle abitazioni, non più per una questione di sicurezza, ma per la mancanza del riscaldamento, indispensabile in questo scampolo di clima siberiano che da qualche giorno si è abbattuto sull’Italia. «Le tre famiglie rimaste senza riscaldamento – ha chiarito il vicesindaco di Borgaro, Fabrizio Chiancone, accorso sul luogo – saranno ospiti di un albergo, finché la situazione non sarà nuovamente tornata alla normalità, o in subordine di parenti e amici. Possono scegliere cosa fare. È evidente che senza riscaldamento, con queste temperature non possono stare».
Borgaro, in fiamme serbatoio di gas