VENARIA REALE — Ennesimo crollo di un edificio in città. Stavolta il rischio che un palazzo si accartocciasse su se stesso, è stato reale. L’edificio di tre piani, nel centro storico, ad un centinaio di metri dalla Reggia, è stato giudicato a rischio crollo. Sabato 11 febbraio, intorno alle 20, sono esplose due pareti di un appartamento. «Forse – spiegano i responsabili dei Vigili del fuoco – per un sovraccarico della soletta al piano superiore o per un assestamento di quella al piano di sotto». Per fortuna non ci sono stati feriti. Ma i pompieri hanno ritenuto opportuno evacuare lo stabile di via Cesare Battisti 10 che non sarà agibile per almeno un paio di settimane, in attesa delle perizie e di lavori di consolidamento. Una dozzina di famiglie, in tutto una trentina di persone, sono state costrette a trovare, rapidamente, delle soluzioni di fortuna. C’è chi si è accasato momentaneamente da parenti o amici. Quattro famiglie di stranieri, invece, prima hanno trovato un tetto al Quadrovale, adesso sono ricoverate alla Croce Rossa di Settimo Torinese.
L’allarme è scattato intorno alle 20 quando, nella traversa della centralissima via Mensa, sono piombate diverse squadre dei vigili del fuoco e pattuglie dei carabinieri. Anche perché al centralino del 115 erano arrivate telefonate allarmate tipo: «C’è stata una fuga di gas e un’esplosione». Non era vero nulla. I soccorritori hanno subito capito che si trattava ci un cedimento strutturale, avvenuto in un alloggio al secondo piano dell’edificio. La gente, impaurita, ha raccattato quello che poteva ed è scesa in strada, mentre cominciava a nevicare. I militari del nucleo radiomobile hanno anche prelevato tre bambini, lasciati soli dai genitori che erano usciti per fare la spesa, e li hanno sistemati in un bar, per lo meno al caldo. I tecnici hanno poi evidenziato la presenza di altre piccole crepe nei muri anche se, ora, dovranno stabilire cos’è che ha provocato il cedimento.
Di sicuro resta un fatto. La palazzina, risalente ai primi anni del ‘900, è stata sottoposta a diversi interventi di ristrutturazione degli appartamenti, forse, non sempre a regola d’arte. Ma saranno le indagini a chiarirlo. «Ogni tanto, però io sentivo degli scricchiolii – ammette Giacomo Bastillo, residente al secondo piano della palazzina – ma non chiedetemi a cosa fossero dovuti». «Quello che si dovrà verificare è se le manutenzioni sono state eseguite a norma di legge, se sono state concesse le autorizzazioni – avverte l’assessore ai Lavori Pubblici, Vincenzo Russo – Tutti gli appartamenti risultano in affitto, quindi attendiamo la perizia dei tecnici». Incalza: «Qualcuno, però, ha sicuramente delle responsabilità, perché una casa, anche se è stata costruita un secolo fa, non può cedere così improvvisamente». Dopo questo crollo, l’Amministrazione guidata da Giuseppe Catania, potrebbe anche decidere di sottoporre ad uno screening tutti gli edifici del centro storico che, più di una volta, hanno denunciato delle magagne a livello strutturale, forse per manutenzioni non eseguite a regola d’arte.
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