MAPPANO — Sarà stata la temperatura polare, o le recenti notizie che hanno gelato le speranze in merito al referendum per Mappano Comune, richiesto per la prossima primavera, ma di fatto rinviato dalla Regione, di mappanesi, venerdì scorso, al salone del Cim, se ne sono visti ben pochi. Nonostante questa vistosa assenza di cittadini, Francesco Grassi, leader del Comitato per l’autonomia di Mappano, non ha rinunciato alla sua sferzante vis polemica. Con un articolato intervento, ha ripercorso le varie tappe dell’annosa e complessa vicenda, in rapporto alla Regione Piemonte ed al controverso ruolo giocato dai Comuni, in particolare Caselle e Borgaro. «Sono ormai più di cinque anni – ha esordito Grassi, di fronte ad un pubblico sparuto – che il Comitato porta avanti con impegno il diritto all’autodeterminazione dei mappanesi. La mia persona ha ricevuto ogni genere di attacco. Qualcuno ha insinuato che io avessi chissà quali interessi. Ma io ho sempre e solo lavorato per il bene di Mappano. Sono ben altri i responsabili se siamo arrivati a questo punto, in cui è giusto affermare che i mappanesi sono stanchi di farsi prendere in giro da tutti». E sono tanti, per Grassi, quelli al banco dei responsabili della mancata autonomia: «L’attuale maggioranza di centrodestra in Regione che non ha voluto deliberare la data del referendum». Ma anche il centrosinistra, a partire dalla Bresso, reo, secondo l’analisi di Grassi, di aver solo illuso i mappanesi. E poi, via via, tutti gli altri. Dal Comune di Caselle e dal suo sindaco che «A parole ha sempre sostenuto Mappano Comune. Ma poi ha lavorato contro, a tutti i livelli, spargendo anche terrorismo psicologico, come paventare gli enormi costi economici relativi alla costituzione della municipalità. Quando, secondo nostri studi, il bilancio del nuovo Comune potrebbe oscillare fra gli 8 e 10 milioni di euro annui». Poi Borgaro, con i suoi ricorsi mai ritirati. Infine la stoccata più dura, rivolta a quegli amministratori mappanesi che sono stati eletti nei Consigli di Caselle e Borgaro, giudicati da Grassi troppo tiepidi verso le esigenze di Mappano Comune.
«A Caselle, assessori mappanesi – ha sottolineato Grassi – hanno votato una delibera, in cui si chiedono i fondi alla Regione per analizzare la fattibilità di Mappano Comune. Come se gli studi non ci fossero già. Un altro modo per temporeggiare. Mi chiedo – suscitando non poche perplessità – quanto sia reale l’impegno per Mappano Comune di costoro. Forse bisognerebbe abbandonare certe linee partitiche e puntare solo all’unione di tutti i mappanesi. Perché noi chiediamo solo di poter decidere a casa nostra. Fatto che ci è sempre stato impedito, da tutti, fino ad oggi».
Mappano Comune, riunione infuocata