Se la questione delle commissioni consiliari aperte agli esterni è stata condivisa, anzi gradita, dal gruppo di opposizione di Diego Amodio – che già nella passata legislatura aveva chiesto all’Amministrazione di deliberare in questo senso – al consigliere di maggioranza Andrea Filippin è parsa invece assolutamente fuori luogo. «Se sono commissioni consiliari – ha detto l’ex primo cittadino – è evidente che devono essere composte da consiglieri, lo dice la parola stessa. Se vogliamo metterci dentro delle altre persone, non sono più delle commissioni consiliari. Il Consiglio è una cosa seria non possiamo aprirlo a chiunque voglia entrare. Tra l’altro – ha anche aggiunto Filippin – nel regolamento è già prevista la possibilità di invitare degli esperti. Credo che queste siano tutti espedienti per dare una parvenza democratica. Sbagliatissimo. Si pensi ai consiglieri, che non partecipano alle riunioni della Giunta perché questa ha compiti esecutivi, mentre il Consiglio è chiamato ad esprimere gli indirizzi. Si possono invitare persone esterne eccome. Non devono però diventare membri delle commissioni». Ma i punti di disaccordo con l’attuale Amministrazione sembrano essere anche altri. A scatenare una nuova discussione quello riguardante la nomina del revisore dei conti. Secondo Filippin si doveva aspettare di avere gli elenchi dei revisori, come dice la nuova normativa. «Se questo signore fa parte di quegli elenchi – sostiene Filippin – possiamo riconfermarlo per il triennio, altrimenti no». Di tutt’altro parere il sindaco Assalto, che ha motivato così il rinnovo dell’incarico per tre anni: «Non ci sono attualmente le circolari applicative per questa nuova legge. Io mi confronto con la normativa esistente, poiché di fatto una legge senza le circolari applicative è inapplicabile».
«Il Consiglio non può essere aperto a tutti»