Quando si cresce in campagna il legame con la terra «È una cosa che viene da dentro». Christian Baima Besquet, 26 anni, di Rocca, è uno di quelli che questo sentimento “più forte di tutto” ce l’ha. E così, insieme con il gemello Peter, ha scelto di portare avanti l’azienda di famiglia, specializzata nel taglio della legna. Ma questo è solo un esempio. Perché i giovani che si dedicano all’agricoltura sono davvero tanti. Bastava vedere domenica 22 gennaio alla celebrazione di Sant’Antonio in borgata Verna, a Rocca. Il prato davanti alla cappella pieno di trattori. Dalla carrozzeria verde, blu, rossa, più piccoli o massicci. E poco più in là, loro, i ragazzi di oggi, eredi di una tradizione contadina che costa tanta fatica e pochi guadagni. Accanto, i “ragazzi di ieri”, quelli che, a distanza di anni, ricordano le domeniche passate nei prati «a fare legna e grandi merende».
Le chiacchiere si smorzano alla fine della messa: la benedizione ai mezzi agricoli di don Guido Bonino fa scendere il silenzio. A Verna la festa del Ringraziamento in onore del patrono dei coltivatori e degli animali è una tradizione che va avanti da almeno mezzo secolo. Tanto che ci sono persino i priori che danno ufficialità all’evento. Quest’anno erano Laura Ferrero e Cinzia Aimone Secat. Loro hanno organizzato il falò e la distribuzione di vin brulè sabato sera e il rinfresco di domenica. Il prossimo anno toccherà invece a Ivan Capello e Simone Chiadò Puli.
Un dispiegamento di mezzi agricoli ha accolto, domenica 22 gennaio, a Ceretti di Front, la benedizione in onore di Sant’Antonio, che ha raccolto tutta la frazione nella messa delle 9,30 e guidato simbolicamente la mano del parroco don Giuseppe Amateis.
Ad arricchire la celebrazione, all’altare, i frutti della terra e, in miniatura, gli animali che da sempre accompagnano gli uomini nei lavori dei campi. Anche se i trattori hanno sostituito le antiche quatto zampe dei buoi, non è cambiata la devozione dei cerettiesi per il santo patrono degli animali. Ed ecco che, a rappresentare un po’ tutti le specie, si sono dati appuntamento davanti alla chiesa di San Domenico un cagnolino, un animale da cortile, una vacca agghindata a festa ed una riluttante capretta.
Tra i mezzi agricoli presenti, anche il muletto che utilizzano i volontari della Pro Loco Ceretti nella preparazione della festa patronale. Al termine della funzione, grandi e piccini si sono radunati nei locali della vecchia scuola per il rinfresco ed hanno poi continuato la giornata di festa con il pranzo di Sant’Antonio servito come tradizione alla Trattoria degli alpini.
Lorenza Castagneri e Federica Fessia