Dieci secoli di storia e un volto tutto nuovo. Sono terminati i restauri della facciata della chiesa di San Tommaso.
I lavori, intrapresi per volontà della parrocchia e, in particolare, di don Renato Vitali, sono stati realizzati a mille anni dalla costruzione dell’edificio.
Eretta per volontà di Emerico, signore di Barbania, la chiesa dedicata a San Tommaso apostolo per un periodo fu riconosciuta come abbazia. Nella prima metà del diciassettesimo secolo la struttura venne ampliata secondo lo stile dell’epoca. Rimasero, tuttavia, le absidi romaniche e nel complesso lo stile dell’edificio può dirsi composito.
Tra guerre, carestie, periodi più fortunati e vicissitudini di ogni tipo, tanto tempo è passato. E la chiesa ne ha risentito. Soprattutto gli esterni. Già da alcuni anni le condizioni della facciata richiedevano un interventi di restauro. E così qualche mese fa, dopo l’autorizzazione dall’Arcivescovado e della Sovrintendenza ai Monumenti di Torino, i lavori sono partiti.
L’opera ha visto il risanamento di tutte le superfici esterne (facciata, campanile, decorazioni e del crocifisso posto sulla sommità), il restauro del dipinto raffigurante il Cristo Risorto e san Tommaso e quello dei tre portoni lignei. Senza contare la sostituzione dei tre vasi in creta posti sopra le arcate – quelli nuovi li ha realizzati una ditta specializzata di Castellamonte – e della copertura in rame.
Sette mesi di lavori. Poi, una volta tolti i ponteggi, tutti sono tornati ad ammirare la facciata rimessa a nuovo. Per restituire alla chiesa il suo aspetto e colore originario sono stati spesi tra ponteggio, materiali e lavori 53 mila euro, di cui 16 mila a carico della Parrocchia. Trenta sono arrivati per metà dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e per metà da offerte della popolazione e di alcune imprese del territorio.
Anche il Comune ha contribuito con 7.700 euro. «Quella tra l’Amministrazione comunale e la parrocchia è una collaborazione che va avanti da tempo – spiega il sindaco Giambattistino Chiono – In due anni e mezzo il Comune ha versato alla chiesa 22mila euro in totale. La maggior parte dei quali sono stati utilizzati l’anno scorso per il rifacimento del tetto della chiesa della Trinità».
E nel 2012 sono previsti nuovi contributi pubblici a favore degli edifici religiosi. Ad essere interessata sarà la cappella di San Rocco.
Qui sarà realizzata una difesa spondale per allontanare il vicino rio San Rocco dalle fondamenta dell’edificio. «Per questi lavori abbiamo stanziato 5mila euro», dichiara il primo cittadino. Il progetto è già stato approvato dalla Regione. Ora toccherà alla parrocchia scegliere a quale ditta affidare i lavori. Probabile però che si attenda il ritorno di don Renato, assente per motivi di salute fino al 3 febbraio. In questo periodo il sacerdote sarà sostituito dal diacono Arsen. Le cerimonie saranno invece officiate a turno dagli altri parroci della zona.
Mille anni e… non dimostrarli