«Siamo un popolo in cammino. Questo non è un punto di arrivo, ma un traguardo importante, una tappa di un percorso che non vuole fermarsi qui». La parrocchia celebra i suoi primi mille anni e apre i festeggiamenti proprio in occasione della giornata dedicata al santo patrono del paese, San Mauro Abate.
Ospite d’eccezione il cardinale e vescovo emerito di Torino, Severino Poletto, accolto da don Sergio Savant e dal sindaco Crispino Caudera. Nella mattinata di domenica 15 gennaio tutta la comunità si è ritrovata in chiesa per la messa celebrata da Poletto insieme al parroco e agli altri sacerdoti mathiesi: don Lorenzo Sibona, don Pierino Rogliardi, don Giacomino Rocchietti, don Maurizio De Angeli e don Mario Canavesio. Con loro, anche i diaconi Angelo Bollone e Renato Bonetto. Ad accompagnare la funzione, la corale San Mauro, diretta da Aldo Mattea, con l’organista Gianfranco Luca. «Si è sempre colpiti dallo splendore di questa chiesa, che ben rappresenta la casa del Signore», esordisce il cardinale. Durante l’omelia, non poteva mancare il riferimento al traguardo raggiunto dalla parrocchia: «È importante ricordare le nostre radici, non dobbiamo dimenticare da dove veniamo. Abbiamo tre impegni: avere sempre bene in mente la storia, altrimenti si rischia di non dare continuità a quanto costruito da chi è venuto prima di noi, rischiando così di troncare questo cammino. Ringraziare sempre Dio per quanto ci ha concesso e custodire questo tesoro che è la fede, tramandato di generazione in generazione. Occorre trasmettere ai giovani i valori che hanno caratterizzato questi mille anni».
Il parroco ha voluto ringraziare coloro che hanno lavorato al programma di festeggiamenti: «Il mio grazie va al cardinale per la sua profonda riflessione, oltre che per la sua presenza – afferma don Sergio Savant – ma anche ai sacerdoti che sono qui, al sindaco e alla Giunta, alla corale, ai priori, agli animatori, a chi ha collaborato e a tutta la popolazione». Presenti anche i priori: Pierluigi Airaudi e Franca Padoan (San Mauro), Aldo Rusinà e Maria Rita Ruffino (Santissimo Sacramento), Daniela Fornello in Gugliermetti e Rita Gava vedova Vinardi (Consolata), Anna Maria Antonietti in Vigna Suria e Maria Cristina Rocchietti in Baussano (Maria Ausiliatrice). Al termine della messa, l’Amministrazione offerto un rinfresco in oratorio: «Senza passato si è miseri, senza storia non si progredisce – sottolinea il primo cittadino – per questo saremo sempre riconoscenti a chi, in questi mille anni, ha contribuito a rafforzare la fede e le radici cristiane nel nostro paese». Nel pomeriggio la festa patronale è proseguita poi con i vespri, celebrati da don Maurizio Morella, e la processione, con i coscritti del 1994 che hanno portato la statua del santo per le vie del paese.
La patronale apre la festa del millennio Poletto: «Ricordiamo le nostre radici»