Il Comune di Borgaro sta seriamente valutando la possibilità di uscire dal Cit, il Consorzio Intercomunale Torinese. «Si tratta di una ipotesi che stiamo valutando, anche se la situazione dovrà essere affrontata e discussa dall’intero gruppo di maggioranza – spiega l’assessore ai Servizi sociali e alla Casa, Gigi Casotti – e prima di arrivare a questo risultato sarà necessario raccogliere tutti i dati che ci possono essere utili per approfondire la discussione sotto ogni punto di vista. A questo fine stiamo attendendo una relazione da parte del direttore del consorzio che ci illustri la situazione aggiornata del patrimonio immobiliare e, soprattutto, lo stato del piano di vendite del patrimonio agli inquilini».
Il motivo di questa decisione, e in particolare delle riflessioni che si stanno facendo in seno alla maggioranza, è di ordine estremamente pratico: capire se l’eventuale uscita dal Consorzio permetterebbe al Comune di recuperare dei fondi da reinvestire in politiche abitative, vista la profonda crisi che sta attraversando il settore dell’edilizia pubblica: «La prima cosa da dire, comunque, è rassicurare tutti gli attuali inquilini – prosegue Casotti – Qualunque strada l’Amministrazione dovesse intraprendere, infatti, non avrà nessuna conseguenza pratica sui proprietari e sugli inquilini degli appartamenti».
Gli alloggi Cit a Borgaro sono circa 200: di questi più o meno un terzo è stato acquistato, o lo sarà a breve dal momento che sono in corso le procedure di acquisto, dagli inquilini: un patrimonio immobiliare importante, quindi, e che, pertanto, potrebbe avere ricadute decisamente positive sulla situazione abitativa in città.
Una situazione che, se già non era troppo rosea in passato, per colpa della crisi che sta colpendo molte attività economiche, e di riflesso molte famiglie, sta assumendo tinte sempre più fosche. Se fino a qualche tempo fa, infatti, le famiglie che vivevano situazioni di emergenza abitativa erano vittime di situazioni particolari, tragedie personali o vicende particolarmente sfortunate, le cose stanno cambiando rapidamente. Stanno scivolando verso la fascia della povertà, e quindi verso situazioni di difficoltà a livello abitativo, molte famiglie che fino a pochi mesi fa non avevano difficoltà di questo tipo. Ma ora, con la crisi e le ripercussioni a livello occupazionale, anche coloro che non avevano problemi a pagare l’affitto, o il mutuo della propria casa, ora non riescono più a fare fronte a questi costi, avviandosi, purtroppo, verso la perdita della propria abitazione.
Vicende che si verificano un po’ ovunque, e che non fanno eccezione a Borgaro: «In effetti la situazione casa nel nostro Comune si sta facendo davvero drammatica – dice ancora Casotti – Secondo i dati in nostro possesso, una decina di famiglie sono in attesa di sfratto, che dovrebbe giungere a breve. E se abbiamo chiuso il 2011 in questa situazione, le cose nel corso del 2012 sono destinate a peggiorare ulteriormente. Molte altre famiglie, e alcune sono già venute in Comune a segnalare questa situazione, andranno incontro allo stesso destino. Molte famiglie monoreddito, dove è stata persa l’occupazione, che hanno dato fondo ai risparmi, o alle liquidazioni quando sono state percepite, e non riescono più a fare fronte alle spese per l’affitto. Inutile negarlo, sono situazioni dolorosissime e molto difficili da affrontare. E che a volte, laddove esistano dei minori all’interno dei nuclei, diventano ancora più complesse. Trovare delle soluzioni efficaci, in grado di risolvere questi problemi, non sarà per niente facile».
Il Comune vuole uscire dal Cit