«Ci lamentiamo tanto di essere in crisi a livello nazionale, ma qui non facciamo niente per evitare gli sprechi». Giuseppe Di Bella, segretario cittadino di Futuro e Libertà, non nasconde tutta la rabbia per i lavori, che si stanno per concludere in questi giorni, sui tetti della scuola media Don Milani di corso Papa Giovanni XXIII.
Durante le festività natalizie, coincise con la sospensione delle lezioni, i tecnici delle ditte specializzate hanno effettuato i lavori per l’impermeabilizzazione dei tetti del plesso scolastico a seguito delle continue perdite che hanno creato diverse infiltrazioni e problematiche di vario genere. Ogni qual volta pioveva, l’acqua penetrava sotto il tetto e nelle classi oltre agli alunni erano presenti le bacinelle. Per poter effettuare i lavori, però, gli addetti ai lavori hanno dovuto prima di tutto togliere tutti i pannelli fotovoltaici presenti, installati soltanto pochi anni fa. «Una vera e propria assurdità – tuona Di Bella – Mi chiedo se questi lavori non potevano essere effettuati prima ancora di posizionare i pannelli. Così facendo si sono spesi doppiamente i soldi per la bitumazione del tetto, oltre alle maggiorazioni che sicuramente si saranno dovute mettere sul tavolo per poter effettuare le opere durante le due settimane conclusive dell’anno appena passato. Questa è l’ennesima riprova che l’Amministrazione comunale della Reale opera senza una programmazione logica. Insomma, in maniera vergognosa».
Vincenzo Russo, assessore ai Lavori Pubblici, spiega: «I doppi lavori non sono una colpa dell’attuale Amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Catania», nonostante lo stesso Russo facesse già parte della precedente Giunta Pollari. «L’aspetto più importante di questa vicenda è che da questa settimana i ragazzi che frequentano la Don Milani si troveranno in ambienti più caldi e privi di infiltrazioni – conclude Russo – e non ci saranno più neppure gli altri disagi che fino ad ora hanno caratterizzato la loro avventura scolastica in questo plesso scolastico».
27 Gen 2012
I lavori alla Don Milani accendono il dibattito