Oltre le sponde della Ceronda, esiste una realtà per lo più sconosciuta agli stessi abitanti della Reale. In via Stefanat abitano decine e decine di cittadini che richiedono una maggiore attenzione.
Da tempo i residenti si sentono abbandonati dall’Amministrazione comunale. Per questo, nel 2005, è nata l’associazione “L’Arteria della Venaria”, un aggregazione spontanea di cittadini che negli anni si è data molto da fare su battaglie come quella contro il progetto della circonvallazione della Reale, ormai terminata ed in funzione o, più recentemente, contro l’abbattimento del ponte progettato dal Castellamonte, accanto all’associazione “Cento Fiori”. Tuttavia, l’attenzione dell’Arteria della Venaria si è concentrata nel tempo su aspetti che riguardano il miglioramento della vita di tutti i giorni per gli abitanti della zona. «Ci piacerebbe poter usufruire di qualche servizio, come un bus di linea», afferma il presidente Virginio Ghione.
Il successo riscosso dalla Reggia, infatti, ha portato ulteriori disagi: «I pullman spesso vengono in zona ad aspettare che i turisti escano dal castello ed il più delle volte, nell’attesa, non spengono neanche il motore per via dell’aria condizionata – commenta Ghione – via Cavallo è sempre molto trafficata ed il transito di auto non è diminuito dopo l’apertura della circonvallazione ed il progetto di abbattimento del ponte del Castellamonte non promette nulla di buono, perché porterà nuovi disagi». I residenti, per mezzo dell’Arteria, sono stanchi di ricevere rassicurazioni e promesse solo in campagna elettorale e chiedono all’Amministrazione di occuparsi dei problemi della zona, promettendo nuove iniziative di protesta. «Se in passato il quartiere poteva essere considerato periferico, questo non è più vero: la zona è inserita nel centro storico, trovandosi a pochi passi dalla Reggia. La circonvallazione era essenziale per far diminuire il traffico: gli effetti dell’opera non si sono ancora visibili del tutto, ma lo saranno a breve perché tra pochi giorni sarà vietato il transito in corso Garibaldi ai mezzi pesanti».
Via Stefanat chiede più considerazione: «Ci sentiamo abbandonati»