Arriveranno su auto 4×4, moto e quod gli “angeli” che dai prossimi mesi presidieranno il territorio dell’Alto Canavese. Sono i volontari della Croce Verde di Borgaro e Caselle coinvolti nel progetto “Sanità e Ambiente”.
I Consigli comunali di Rocca e Forno hanno già approvato il progetto a fine dicembre. A inizio febbraio è previsto il sì anche di Levone, il terzo paese che rientra nella sperimentazione.
«Di cosa si tratta? È semplice», commenta soddisfatto Gianfranco Fiore, assessore alla Sicurezza di Rocca, tra i promotori dell’iniziativa. E spiega: «In giorni e orari stabiliti nei territori dei tre Comuni saranno presenti nuclei di primo soccorso gestiti dalla Croce Verde che interverranno in caso di necessità».
Il servizio, coordinato da Daniele Gelada, avverrà in stretta collaborazione con il 118. I volontari agiranno da soli nei casi meno gravi e forniranno un intervento immediato in attesa dei mezzi ospedalieri nelle situazioni di emergenza. «Si tratta di un’iniziativa importante soprattutto in quelle aree di montagna interessate da turismo di prossimità dove possono verificarsi situazioni di pericolo», dichiara Giuseppe Boggia. Il sindaco di Forno fa anche qualche esempio: «Penso ai visitatori del santuario della Madonna della Neve. Se qualcuno si fa male, con strade impervie e sterrate, come si può interviene?». Proprio per adattarsi alle caratteristiche geo-morfologiche del terreno gli uomini della Croce Verde si sposteranno su mezzi fuori strada, piuttosto che sulle tradizionali ambulanze.
Ma c’è di più: alla tutela della salute delle persone si affiancherà un’attività di conservazione del territorio. I volontari svolgeranno anche il compito di protezione civile e ambientale. «Proprio così – conferma Fiore – In questo modo eventuali frane, smottamenti o la presenza di ostacoli sulla carreggiata, verrà segnalata agli uffici comunali competenti che provvederanno a risolvere i problemi».
Tutto senza spendere nemmeno un euro. Il progetto, almeno nelle sue prime fasi, non prevede esborsi per le amministrazioni. Perché la sperimentazione parta ufficialmente serve però ancora l’ok del Consiglio comunale di Levone. Nelle sale di Villa Bertot di “Sanità e Ambiente si sente parlare da almeno tre anni. «La gestazione è stata lunga ma abbiamo sempre creduto nell’importanza dell’iniziativa», ammette Maurizio Giacoletto. Il primo cittadino attribuisce i ritardi a una serie di verifiche fatte per garantire ai cittadini l’assoluta sicurezza del servizio. «Volevamo assicurarci che tutto si svolgesse sotto lo sguardo attento del personale del 118», aggiunge il sindaco, che promette di discutere del progetto al primo Consiglio utile. «Sarà probabilmente all’inizio del mese prossimo».
Con il via libera anche di Levone partirà innanzitutto la fase di mappatura gps del territorio, fondamentale per individuare tutti i riferimenti necessari all’identificazione dei luoghi. I nomi di strade e località saranno indicato sia in italiano sia in piemontese. Poi, in base a un calendario che terrà conto della disponibilità di uomini e mezzi, le squadre verranno predisposte e i presidi mobili arriveranno sul territorio. «La copertura sarà soprattutto nei fine settimana – anticipa Giacoletto – o comunque nei periodi dell’anno in cui è più facile che ci siano persone nel bosco. Per esempio durante il taglio della legna», conclude.
Gli angeli del soccorso arrivano in moto