Il Comune è poco trasparente e l’associazione “Vivicaselle” intraprende una iniziativa popolare che chiama a raccolta i casellesi. Un sodalizio, nato come comitato, che dal 2006 si batte per il rispetto dei diritti dei cittadini.
Cosa ha spinto l’associazione a questa scelta? «La scarsa trasparenza dell’Amministrazione che, nonostante le nostre numerose richieste, ha fatto orecchie da mercante – spiega il presidente Giuseppe Contestabile – Vogliamo avere la possibilità di conoscere, com’è giusto che sia, come vengono spesi i nostri soldi. Vogliamo essere maggiormente coinvolti nelle scelte che toccano la qualità della vita quotidiana di tutti noi. Il sindaco in primis ha sempre volutamente allontanato chiunque chiedeva confronti pubblici periodici. Ha preferito incontri riservati, si è specializzato a fare le cose di nascosto e all’insaputa di tutti. I casi eclatanti sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare dal Baulino per passare al fallimento del progetto sulle aree Ata di cui naturalmente dovrà rendere conto insieme ai funzionari. Molti soldi della collettività, infatti, sono stati inutilmente gettati al vento».“Vivicaselle” contesta anche l’ultima variante al piano regolatore, quella approvata nel luglio scorso, definendola «l’ultima cementificazione selvaggia». «In una lettera abbiamo chiesto un confronto pubblico – prosegue Contestabile – ma nessuna risposta è mai arrivata. Il sindaco, fregandosene altamente dei veri bisogni dei cittadini, pur di ingraziarsi prima delle prossime elezioni locali, tutta la lobby cementificatrice non ha prodotto niente di buono e ha rifiutato, come sempre, di avviare una consultazione pubblica con relativo dibattito. A questo punto siamo stati obbligati, grazie alla normativa vigente (decreto Brunetta) e alla violazione permanente di un sacrosanto diritto di ogni contribuente di saper cosa succede nel “palazzo”, di avviare una class action pubblica pilota».
“Vivicaselle” lo ribadisce: il Comune deve rendere accessibile a tutti, attraverso lo strumento della pubblicazione on-line, i dati sull’organizzazione e sul personale, ma soprattutto sui servizi, sui pagamenti, sulle misurazioni e valutazioni delle performance organizzative. Nulla di tutto questo, invece, sarebbe mai stato fatto. «In un momento particolare come questo dove si continuano a chiedere soldi e sacrifici non indifferenti soprattutto ai cittadini della fascia economica medio bassa – conclude il presidente di Vivicaselle – con aumenti incontrollabili delle tasse nazionali e locali, è ora di dire basta a questo modello che sta impoverendo sempre di più le famiglie. Chiunque, come prevede la legge vuole aderire alla class action può inviare la propria adesione a classaction@vivicaselle.it».
Il sindaco Giuseppe Marsaglia non si scompone più di tanto e rimanda le accuse al mittente: «Dicono che non siamo trasparenti, ma come? Siamo uno dei pochi Comuni che ad ogni Consiglio comunale dedica la prima mezz’ora ai cittadini, che possono chiedere, protestare, segnalare disagi e disservizi. I bilanci sono pubblici, come pure le commissioni. Entrate e uscite sono rigorosamente controllate da qualificati revisori dei conti. Io sono sempre a disposizione di tutti. Di più non so proprio cosa si possa volere. Né cosa si possa pensare se non ad una strumentalizzazione in vista delle elezioni della prossima primavera».
«Amministrazione poco trasparente» – “Vivicaselle” cerca l’azione popolare